Economia

Calato il sipario sulla Fiera zootecnica: 60mila visitatori

“Cremona è al centro della zootecnia europea” lo affermano gli espositori della 71esima edizione delle Fiere Zootecniche Internazionali – che si sono chiuse questa sera dopo quattro intense giornate nei padiglioni di CremonaFiere – e lo ribadisce il Governo italiano, che ha legittimato la leadership della manifestazione per voce del ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina e del sottosegretario alle Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti. “Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona sono un punto di riferimento imprescindibile per il settore a livello nazionale. C’è la volontà del Governo di lavorare insieme affinché questo contesto diventi sempre più internazionale grazie all’intreccio di nuove relazioni con l’Europa e col mondo” ha dichiarato il ministro Martina durante la sua visita tra gli stand.

Il presidente di CremonaFiere Antonio Piva ha commentato: “La nostra manifestazione si conferma l’unico spazio di incontro e di confronto in Italia per l’innovazione in agro-zootecnia. A Cremona anticipiamo le tendenze interpretando l’evoluzione del settore primario. Quest’anno la tecnologia è stata grande protagonista: dai sistemi di rilevazione via satellite ai cloud, dai droni ai sensori di calore, alle Fiere Zootecniche Internazionali è ‘sfilato’ il meglio dell’avanguardia tecnica contemporanea”. Ma fare innovazione, secondo il modello proposto da CremonaFiere, significa anche e soprattutto “incoraggiare e sviluppare la ricerca della qualità della materia prima, imprescindibile valore aggiunto che rende unico al mondo il Made in Italy in ambito agroalimentare”, come ha precisato il presidente Piva. Una sfida che si inquadra in uno scenario di mercato che sta finalmente ritrovando dinamismo: “Dopo lunghissimi anni di sofferenza del settore agricolo in tutte le sue componenti – con la crisi del latte tristemente in primo piano –, finalmente all’orizzonte balenano indizi positivi e incoraggianti. La ripresa della suinicoltura, che negli ultimi tempi ha riconquistato posizioni, si accompagna alla speranza di vedere ristabilita la giusta remunerazione per i produttori di latte, affinché al sistema lattiero-caseario venga restituita quella condizione di sicurezza che si merita e che gli spetta”.

L’edizione 2016, inoltre, ha riservato agli espositori nuove ed efficaci modalità di presentazione grazie alle aree tematiche appositamente predisposte: i ben 104 workshop, e seminari andati in scena al Milk Village, al Bio Village e al Techno Village hanno fatto registrare un grande successo, con presenze qualificate e contributi autorevoli. Anche questo tipo di iniziative specializzate convalida il primato italiano delle Fiere Zootecniche di Cremona, che si confermano nella ‘top three’ degli appuntamenti di settore di profilo internazionale. Non a caso, grazie alle azioni mirate di co-marketing messe in campo da CremonaFiere, la manifestazione ha visto la partecipazione di 20 delegazioni ufficiali di operatori stranieri (grazie alla collaborazione con l’ICE Istituto nazionale per il Commercio Estero) che si sono aggiunti ai visitatori provenienti da 18 Paesi dei cinque continenti per un totale di quasi 4mila presenze straniere. La promozione estera su cui CremonaFiere si è molto concentrata per offrire nuove opportunità ai propri espositori, e per promuovere il modello agro-zootecnico italiano, si è dunque concretizzata proprio nelle giornate della Fiera. Nel complesso i visitatori – tutti professionisti delle filiere della zootecnia da latte, della suinicoltura, della trasformazione e dell’avicoltura – sono stati 60420. Tutti protagonisti di un grande appuntamento che mette in mostra il meglio di un settore primario in piena evoluzione.

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