Cronaca

L'energia del combustore per raffrescare case: nuove prospettive per S.Rocco?

A Brescia A2A punta tutto sul teleriscaldamento (e quindi sul termocombustore), avviando una sperimentazione che sta già dando buoni frutti per utilizzare l’energia prodotta dall’impianto al fine di raffrescare, anzichè riscaldare le case. E’ uno degli annunci fatti dal presidente della multiutility Giovanni Valotti e dall’amministratore delegato Valerio Camerano durante la presentazione del Bilancio di sostenibilità territoriale nella città della leonessa, con cui Cremona ha stretto più di un’alleanza, in primis proprio quella sulla partita energetica con l’ingresso di A2A nel capitale di Lgh assumendone la maggioranza. Dunque, se la sperimentazione darà buoni frutti, è presumibile che potrà essere estesa anche a Cremona, fornendo così nuovi motivi per il mantenimento in vita del contestato impianto di san Rocco.

Come riporta il quotidiano Bresciaoggi citando l’intervento del presidente Valotti, “altro progetto chiave per il 2017 sarà il teleraffrescamento. Dopo un test nella propria sede di via Lamarmora, A2A ha intrapreso una serie di studi e progetti per estendere il servizio di teleraffrescamento ad alcuni edifici pubblici, come l’ex-Ospedale Psichiatrico (completato), Palazzo Loggia, gli uffici comunali di via Marconi, la Pinacoteca e l’ufficio scolastico”. Nell’incontro, interessante per capire quali potrebbero essere le strategie di sviluppo nei prossimi anni sul cremonese, si è parlato anche di un piano per sostituire le caldaie tradizionali delle utenze non allacciate al teleriscaldamento, con nuovi impianti a condensazione, utilizzando un produttore locale, a finanziamenti agevolati.

Naturalmente, non è detto che tutto quanto sta accadendo a Brescia si ripercuoterà anche a Cremona: la giunta Galimberti ha dato di recente prova di autonomia rinunciando al progetto di nuova illuminazione pubblica proposto proprio da A2A con efficientamento energetico e preferendo seguire una strada che presumibilmente poterà ad una gara pubblica.  Il Comune aveva infatti già avviato un percorso proprio partecipando al bando “100 Comuni efficienti” promosso da fondazione Cariplo e aggiudicandosi 343mila euro. In quest’ambito era rientrato anche l’incarico allo studio di architettura Magnoli & Partners, per un compenso di 50mila euro, per la ricognizione dello stato attuale della rete di illuminazione cittadina e per porre le basi del futuro affidamento dei lavori.

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