Cronaca

Le società di nuoto in rivolta contro Sport Management: 'Se vince, lasceremo piscina'

Baldesio, Bissolati, Flora, Stradivari, Delfini contro il project financing giudicato fattibile dalla Giunta. E rivendicano il ruolo fondamentale della loro presenza in piscina: il 70% dei frequentatori invernali.

Sbarca in consiglio comunale la questione delle piscine. Una lettera arrivata questa mattina alla presidente Simona Pasquali e firmata dai rappresentanti delle società canottieri Baldesio, Bissolati, Flora e delle asd Stradivari e Delfini Cremona onlus, paventa la possibilità concreta che le società di nuoto cremonesi abbandonino la struttura comunale, definita uno dei migliori impianti della Lombardia, nel caso la gestione venga affidata a Sport Management. La lettera è stata inoltrata dal presidente di Assocanottieri Paolo Antonini, che auspica “di poter contribuire al dibattito in corso” e assicura “la piena disponibilità ad individuare forme di collaborazione che possano vedere il maggiore coinvolgimento degli istanti”. Resta pur sempre una lettera “che rappresenta il disagio per le scelte finora assunte da codesta Amministrazione riguardo la gestione della piscina comunale”. Il principale timore delle società di nuoto è che “se l’impianto andasse ad un privato concorrente, non potremmo fare altro che riflettere profondamente sul nostro ruolo in città e sulla ‘scarsa considerazione’ che la Giunta Comunale ci ha riservato, ripensando ai prossimi anni della nostra attività a Cremona magari anche attraverso la costruzione di impianti di nostra proprietà”.

‘DIFFICILE PER NOI CONDIVIDERE UN PROGETTO TANTO DISTANTE DALLE NOSTRE ISTANZE’ –  I precedenti riferiti a Sport Management non sono confortanti, spiegano i rappresentanti delle società: “Va evidenziato che, come sta accadendo in altre realtà, con squadra di nuoto, pallanuoto, nuoto sincronizzato, ect., chi si aggiudicherà la gara risulterebbe oltremodo favorito nell’organizzazione dei corsi, nella scuola nuoto e dei corsi propaganda, linfa vitale per le nostre società sportive. Senza dubbio gestirebbe orari e corsie a proprio vantaggio e in modo non sempre concorrenziale, con lo scopo primario di occupare il nostro territorio e di incrementare il proprio mondo imprenditoriale. Facciamo presente che sono 1000 circa le persone coinvolte nelle nostre attività: 700 atleti impegnati nel nuoto agonistico, nel nuoto sincronizzato, nei corsi propaganda e nella pallanuoto; mentre sono circa 300 gli adulti iscritti alle nostre Sezioni Master”.

Le società di nuoto rivendicano un ruolo di primissimo piano per cui – affermano –  avrebbero dovute essere consultate prima che il Comune giudicasse ‘fattibile’ il project financing proposto da Sport Management. Invece, “le nostre Società natatorie non sono mai state ufficialmente consultate prima e durante la trattativa con Sport Management sul tema in argomento, mentre nel corso dell’anno 2015 a più riprese l’Assessore allo sport ci aveva contattato per eventuali collaborazioni riguardanti la futura gestione complessiva dell’impianto.  Non ci è stato mai reso noto di voler dare ai privati la gestione della Piscina Comunale e conseguentemente la possibilità a chiunque di presentare un project financing o altre iniziative imprenditoriali per la gestione dell’impianto stesso (ATS, ATI, ect.)”

E più avanti: “E’ stato dichiarato fattibile l’unico progetto presentato (Sport Management) decretandone quindi la prelazione nel successivo Bando in cui tale gruppo potrà subentrare a qualsiasi offerta vincente e più vantaggiosa della loro. E’ si vero che la procedura è stata attuata nel rispetto della normativa vigente, ma la strada scelta non doveva necessariamente essere questa senza interpellare compiutamente i reali utilizzatori dell’impianto”.

Ci sono poi obiezioni sulla convenienza economica del project in  discussione:  “Come può essere socialmente utile per la città un progetto in cui la copertura fidejussoria è in capo al Comune ad un tasso 6% (fuori mercato) ed in cui non sono previste opere di manutenzione ordinaria e straordinaria (che rimarranno sempre e comunque in capo all’Amministrazione)? Non capiamo come possa essere considerato performante un Project Financing che preveda un valore delle opere pari a poco più del 5% dell’intero ammontare (il resto è solo gestione vera e propria con rimborsi economici a favore del nuovo gestore molto simili agli attuali, se non addirittura superiori”.

“Inoltre a nostro avviso sarebbero più importanti, anziché gli interventi sulla piscina convertibile, una serie di lavori sugli impianti elettrici e termici per abbassare i costi di gestione e di conseguenza anche il contributo del Comune”

Svantaggi deriverebbero anche alle famiglie dei tantissimi praticanti del nuoto: “Con la perdita della FIN dalla gestione dell’impianto cremonese le manifestazioni Regionali, i concentramenti e tutto quello che riguarda le gare natatorie verranno svolte in altri impianti della Lombardia impegnando i genitori cremonesi con un ulteriore onere economico per gli spostamenti e le trasferte dei propri figli, facendo inoltre mancare manifestazioni di livello Regionale e Nazionale al nostro impianto Comunale”

“In conclusione riteniamo che vi siano tutti gli elementi perché il nostro Consiglio Comunale possa riprendere in esame l’intera situazione al fine di ripartire con un’attenta lettura condivisa della realtà sociale cremonese, del grande lavoro svolto dalle nostre Società in tutti questi anni. Insieme potremo valutare meglio quale sarà lo scenario futuro del nostro straordinario impianto natatorio, evitando di far assumere ad un soggetto terzo un ruolo centrale nella conduzione dell’attività sportiva cremonese. Proprio quando la collaborazione con la FIN sembrava finalmente rinnovarsi e portare i risultati richiesti dal Comune e dalle Società, sarebbe difficile per noi condividere un progetto tanto distante dalle nostre tradizioni e speranze”.

LA PREMESSA: L’UTENZA E’ PREVALENTEMENTE SPORTIVA, NON RICREATIVA. E ANCHE GLI INTERVENTI  PREVISTI VANNO IN QUESTA DIREZIONE – “A Cremona – così inizia la lettera delle cinque società natatorie cittadine –  è presente uno dei migliori impianti natatori olimpionici di tutta la regione Lombardia, ovvero una vasca da 50 mt, che molte altre città tuttora ci invidiano. Questo impianto, che rappresenta l’evoluzione della realtà sportiva cremonese negli ultimi decenni, in particolare del mondo del nuoto e della pallanuoto cremonese, ha assunto un ruolo strategico fondamentale per lo svolgimento di tutta l’attività natatoria della città e delle annate agonistiche della Federazione Italiana Nuoto. E’ talmente elevata la percentuale di utilizzo degli atleti delle nostre cinque Società Sportive, ma anche di tutti i nostri iscritti che nel periodo “invernale” vogliono cimentarsi in questo nostro bellissimo sport, che possiamo tranquillamente affermare che il numero dei nostri praticanti sfiora il 70% dell’utenza complessiva.

“Se ne deduce che l’ambito sportivo è sicuramente quello prevalente di questo impianto comunale, mentre quello ricreativo è andato via via scemando nel tempo un po’ per la mancanza di una diversa tipologia di utenza e soprattutto nella considerazione che la città di Cremona rappresenta una delle capitali italiane dell’Associazionismo dilettantistico sportivo, attraverso i suoi prestigiosi centri che vedono iscritti quasi la metà della popolazione cremonese. A questo proposito va sottolineato come lo stesso Project Financing ipotizzato dall’Amministrazione Comunale non interpreta assolutamente l’ambizione/finalità di riqualificare in modo innovativo la struttura esistente, magari attraverso la realizzazione di un parco acquatico,di uno spazio gioco o di altre attrezzature di nuova generazione. Nell’affrontare alcune nuove opere (ingresso e zona ristorazione-bar, spogliatoi piscina convertibile e nuova palestra per attività ancora da definire) non stravolge certamente le finalità principali dell’impianto, ma anzi ne conferma l’attuale utilizzo rivolgendosi soprattutto al target di utenza attualmente presente. Possiamo affermare che se si fosse operata una scelta veramente innovatrice per la città, il project avrebbe ipotizzato investimenti strutturali ben più consistenti e non sarebbe stato centrato soprattutto sugli aspetti gestionali dei prossimi 25 anni”.

La parola ora al consiglio comunale, dove la questione piscine dovrebbe approdare già la settimana prossima.

g.biagi

 

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