P.Grasselli: adeguamento vecchi affitti e sale a pagamento per rilancio
L’apertura al pubblico di palazzo Magio Grasselli come ‘palazzo della città’ dovrà autosostenersi dal punto di vista economico, attraverso l’affitto degli spazi ora inutilizzati e gli appartamenti già in locazione, anche adeguandone i canoni ai prezzi di mercato.
E’ una scommessa molto coraggiosa, quella che il Comune ha fatto approvando il progetto di riqualificazione del palazzo di via XX settembre ereditato nel 2006. Un obiettivo che ricorda, seppure in formato millesimale, quello che le giunte Bodini e Corada avrebbero voluto realizzare attorno alle ex caserme austro ungariche e cioè restituirle alla fruizione pubblica attraverso il Parco dei Monasteri. Progetto tanto ambizioso che rimaste lettera morta.
La dettagliata relazione approvata l’altro giorno in giunta, mostra che stavolta il Comune, e l’assessore all’area Vasta Andrea Virgilio, ispiratore del progetto, partono da basi molto concrete di sostenibilità economica. Il piano previsionale di gestione del palazzo prevede tra l’altro un adeguamento dei canoni d’affitto dei sei appartamenti attualmente occupati, fermi alle vecchie condizioni dell’ultimo proprietario dell’immobile e mantenuti tali dal Comune per volere testamentario. Si va da un minimo di 1000 euro all’anno (83,33 euro al mese) a 4.100 (341 al mese). L’ipotesi prevede di aumentarli dal 2018 rispettivamente a 208 euro e 854 euro al mese, portando così gli introiti complessivi annui a poco meno di 30mila euro, quasi il triplo di quelli attuali. Altri ricavi, il Comune prevede di ottenerli dai ‘canoni di concessione’, affitti quinquennali durante i quali i concessionari si fanno carico di opere di adeguamento, sgravando così il Comune (è soprattutto l’impiantistica ad averne necessità). Il valore di questi affitti è previsto in 35mila euro l’anno, introito per porterebbe ad un incasso annuo di 64.287 euro. Le spese di gestione (piccole pulizie parti comuni, assicurazione, utenze) sono quantificate in circa 9mila euro per l’intero complesso. Nell’arco di un quinquennio, dal 2017 al 2021, il progetto dovrebbe produrre ricavi annui che arriveranno a regime a superare i 30mila euro.
Dal Comune assicurano che alcuni privati si sono mostrati interessati all’affitto e questo, secondo Virgilio va valutato positivamente anche nell’ottica di ridare al centro storico una funzione di sede direzionale che contrasti la fuga verso le periferie, dove gli affitti sono più bassi e i parcheggi più comodi.
Dall’affitto temporaneo delle sale ad uso pubblico, il Settore Cultura e Musei del Comune andrebbe ad introitare somme variabili ma interessanti, a compensazione delle spese. Ad esempio si ipotizzano una decina di eventi annui con affitti paragonabili a quelli delle altre sale storiche del Comune (palazzo Cittanova, ad esempio) in occasione di eventi quali Mondomusica o festa del Torrone; e 12 eventi nell’ambito delle Masterclass, i corsi di musica con studenti internazionali organizzati da istituto Monteverdi e Camera di Commercio. Un ‘giro’ da circa 10mila euro l’anno.
LA RICHIESTA DI CONTRIBUTO ALLA CARIPLO – L’intervento edilizio approvato riguarda per ora l’ala più interna del palazzo, non quella verso via XX settembre, dove gli interventi sugli impianti e sul riscaldamento sono rimandati ad un secondo momento. L’importo della ‘riqualificazione edilizia’ dell’ala interna è pari a 517mila euro; il contributo richiesto a Cariplo ammonta a 327mila, mentre 190mila euro saranno messi dal Comune già a partire dal 2017. 900mila euro è invece il costo complessivo dell’intero programma di recupero del palazzo.
L’obiettivo del Comune è quello di rendere fruibile al pubblico il piano nobile del palazzo, costituito dall’appartamento verso la strada e di quello verso il giardino, caratterizzati da un eccezionale corredo decorativo. saranno queste le sale destinate ad esposizioni permanenti e temporanee, congressi, eventi formativi. L’appartamento su cui si concentrerà in particolare il restauro è quello appartenuto a Ippolita Araldi e Giuseppe Magio, dove il degrado delle decorazioni dipinte è più accentuato. E’ disposto su 280 mq e i progettisti contano sulla favorevole esposizione solare per prevedere costi di riscaldamento e illuminazione più contenuti.
“Qui – si legge nella relazione – si concentreranno seminari e convegni (nella grande anticamera con accesso dallo scalone, minimo 54 posti) i terminali e i video per il sistema informativo e sezioni tematiche le raccolte (i due salotti successivi), ancora le raccolte e l’attività di formazione, la camera nuziale (minimo 12 posti). Gli allacci e le predisposizioni impiantistiche già realizzate, la presenza dell’elevatore, consentiranno di integrare con il riscaldamento la dotazione dell’appartamento su strada con un investimento limitato, se la frequenza delle locazioni a titolo oneroso dovesse dimostrarlo economicamente giustificabile. Il monitoraggio previsto, su un arco di due anni, permetterà di quantificare meglio picchi e fabbisogni medi, e quindi di dimensionare più esattamente l’impianto, utile sia dal punto di vista dei costi di esercizio, sia dal punto di vista conservativo. Le risorse necessarie – tra il 20 e il 25% dell’intervento qui presentato – sono sostenibili dal bilancio ordinario comunale”.
Il piano terra e il mezzanino dell’ala interna invece saranno concessi in affitto (812 mq) per uffici, da assegnare attraverso bando pubblico, “a condizione che l’attività da svolgersi comprenda anche momenti di formazione e aggiornamento professionale”. Da questo tipo di utilizzo i progettisti contano di ricavare il necessario per sostenere i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria della parte destinata all’uso pubblico, oltre alla copertura dei costi generali. Attualmente al piano terra, la parte inutilizzata è pari a 477 mq, il 33%; al mezzanino è invece di 471 mq pari al 79%; mentre al piano primo nobile il livello di non utilizzo è del 75% (961 mq). Completamente inutilizzati sono i due livelli posti nel sottotetto.
Giuliana Biagi