Cerimonia in stile '800 per il primo sì tra due uomini a Palazzo
Il loro ‘matrimonio’ non sarebbe passato inosservato, neanche se non fossero stati i primi due uomini a ufficializzare la propria unione nel palazzo comunale di Cremona. Roberto Quintarelli e Brunetto Fontanella, abbigliati alla moda ottocentesca, in redingote di velluto nero con vistoso bavero rosso e cappello a cilindro, hanno detto ‘sì’ nella sala Giunta, davanti all’ufficiale di stato civile Simona Pasquali, presidente del Consiglio e loro compagna di scena nelle rievocazioni storiche della compagnia Le Rossignol, di cui fanno parte. E molti degli ‘attori’ di quelle coreografie musicali, sono presenti questa mattina in costumi rinascimentali, per festeggiare il momento tanto atteso di Roberto e Brunetto, 43 e 56 anni, insieme da 14, il primo insegnante di musica, il secondo cameriere e artista, residenti a Trescore Cremasco. “Brunetto è un regista nato, anche di questa giornata”, spiega una delle invitate, seduta sotto i portici del Comune in attesa di salire per la cerimonia. “Lui ha disegnato anche le partecipazioni”, un bel biglietto in carta pergamena decorato con motivi fine secolo e con l’immagine stilizzata dei due sposi. Una sua creazione anche gli abiti da cerimonia.
“Aspettavo questo momento da 14 anni”, ci spiega Roberto, emozionato. “Lo facciamo soprattutto per noi stessi, ma ci rendiamo conto del significato che assume la nostra scelta e della nostra responsabilità. Dalla mia esperienza, la società è più pronta alle unioni civili di quanto non siano le istituzioni. Momenti difficili, sì ce ne sono stati, soprattutto all’inizio, ma superati”. Ottanta gli invitati alla cerimonia in Comune (tra cui la mamma di Brunetto), che hanno stipato la sala rossa dove in precedenza erano stati celebrati quattro matrimoni. Altri sessanta raggiungeranno i festeggiati al ricevimento, a Quintano. Roberto e Brunetto avevano deciso di ufficializzare appena possibile la loro convivenza attraverso l’unione civile dopo che, tre anni fa, il primo aveva avuto un intervento chirurgico e il compagno non era stato ammesso ad assisterlo in ospedale.
g.b.