Piscina, esposto in procura per la trattativa Comune - Sport Management
La vicenda della gestione degli impianti natatori approda in procura. Mentre dall’ufficio appalti del Comune non è ancora uscito il bando di gara per individuare il successore della Fin, il consigliere del gruppo Misto – An Marcello Ventura ha depositato un esposto che ipotizza un conflitto di interessi. E’ l’ultimo atto di una serie di critiche all’amministrazione comunale da parte di Ventura e di altri consiglieri di minoranza di aver gestito male la complessa partita degli impianti natatori.
Nell’esposto, Ventura ripercorre punto per punto le tappe della vicenda, a cominciare dal marzo del 2016, “quando la Sport Management di Verona entra in contatto con il Comune di Cremona per avere tutti i dettagli, le informazioni, i documenti sulla gestione della Fin degli ultimi anni che teoricamente dovrebbe scadere il 30-06-2016”. “Questo”, scrive Ventura nell’esposto, “per poter effettuare degli studi e fare una proposta di gestione temporanea in attesa di gara con successivo affidamento duraturo negli anni”. “A maggio 2016”, si legge nel documento, “mentre i contatti fra Comune e Sport Management sono strettissimi, un’altra società manda la manifestazione di interesse per poter gestire la piscina. Si tratta della Europa Sporting Club di Brescia che non ha mai avuto risposte dall’Amministrazione”. “Perchè?”, si domanda il consigliere, che ricorda il 30 giugno del 2016 come il giorno di scadenza della convenzione con la Fin, e che aggiunge che “fino al giorno precedente gli stessi gestori confermano la chiusura, smantellando la piscina”.
“Improvvisamente”, scrive Ventura, “Fin e Comune trovano un accordo di un anno, ma nello stesso tempo continua il lavoro oscuro tra Comune e Sport Management, con la presentazione da parte di quest’ultima di un project financing, e due o più commissioni consiliari a porte chiuse per analizzare il progetto stesso”. “Perchè rinnovare una convenzione e continuare a lavorare per fare una gara?”, si chiede ancora il consigliere. “Che interesse e ritorno ha avuto la Fin ad accettare all’ultimo secondo il rinnovo di un anno quando minacciava oltretutto azioni legali nell’ordine di 900.000 euro e forse si era anche già rivolta al T.A.R.?”.
Nel documento, vengono citati i numeri della definizione del progetto: “durata 25 anni; 30.000.000 euro, di cui solo 1.600.000 di investimenti immobiliari e la differenza in servizi, e 230.000 euro annui di esborso per contributi da parte del Comune”. “Un progetto incredibilmente penalizzante”, fa notare Ventura, “per il Comune stesso, la città e le Canottieri per tutto quello che ne deriverà, sia a livello di costi, sia a livello di atleti”. Il consigliere torna anche sulla delibera di giunta del 12 agosto, a suo dire “restata sul sito del Comune solo qualche giorno prima di essere tolta, con tre assessori assenti alla giunta fra cui l’assessore allo Sport che era fermamente contrario e con il Segretario Comunale assente (risulta che entrambi abbiano manifestato la contrarietà via mail), veniva approvato il project financing di Sport Management che diventerà il bando di gara al quale potrà partecipare anche la stessa Sport Management”. “Ma non esiste conflitto di interessi?”, si chiede a questo punto Ventura. “Che interesse avrebbero altre società a partecipare quando l’Amministrazione ha già trovato un accordo e stabilito tutto?”
Nell’esposto, il consigliere chiede infine al procuratore di sentire tutti i soggetti coinvolti nella vicenda (FIN, Comune di Cremona, Sport Management, Consiglieri Comunali partecipanti alle commissioni, Presidente della Commissione, Presidente del Consiglio Comunale, Assessori, Sindaco) “che potranno riferire sulle circostanze” esposte nel documento.
LO SCONTRO POLITICO – Lo scorso 12 agosto, la Giunta Galimberti, con l’assenza dell’assessore allo Sport Mauro Platé per motivi personali, aveva approvato la proposta di project financing presentata da Sport Management (SM) per la gestione, ristrutturazione e riqualificazione del complesso natatorio comunale, con modifiche sostanziali rispetto ad una prima stesura, frutto di una trattativa tra la stessa amministrazione e la società. In un comunicato emesso dallo stesso Comune dopo la seduta di Giunta, si chiariva che “sono state settimane di intenso lavoro, con due commissioni consiliari e numerosi interlocuzioni, al termine delle quali abbiamo ottenuto significativi miglioramenti inseriti nella proposta che tiene conto anche di preoccupazioni espresse dalle società canottieri con cui vogliamo continuare a confrontarci” (Più garanzie: fattibile la proposta sulla piscina. Ora la gara pubblica).
La bozza di convenzione con SM, base per costruire una successiva gara aperta a tutti i soggetti interessati, prevede un investimento complessivo da parte del Concessionario di 29.700.344 euro; gestione della piscina per 25 anni; contributo ‘presunto’ a carico del Comune di Cremona di 230mila euro annui più Iva. Un affare per nulla conveniente, avevano detto i consiglieri di minoranza Andrea Sozzi e Federico Fasani (Obiettivo Cremona con Perri e Ncd), nell’ultima commissione che si era svolta sul tema, lo scorso settembre. In quella occasione l’assessore Platè aveva presentato i punti di forza della proposta, mentre il segretario comunale Pasquale Criscuolo aveva detto che difficilmente si sarebbero potuti inserire ulteriori elementi migliorativi a favore dell’ente pubblico, in sede di bando di gara (Piscina a Sport
Management, i dubbi sono ancora tanti).
La convenzione con la Fin (Federazione Italiana Nuoto), che perdurava dal 1996, era scaduta a fine dicembre 2015 e poi prorogata per coprire i mesi successivi: in un primo tempo fino al 30 giugno, successivamente anche per quelli estivi, quando però la fruizione diminuisce in quanto le maggiori utilizzatrici dell’impianto sono le società sportive di nuoto che ne hanno bisogno per gli allenamenti invernali. Proprio quelli iniziati da poco per la nuova stagione agonistica.
Sara Pizzorni – Giuliana Biagi