Smantellati i gazebo di rigenerazione urbana: cosa è restato sui corsi cittadini?
Con l’arrivo dell’autunno, sono scomparsi dal centro cittadino i segnali che hanno marcato la seconda estate di ‘rigenerazione urbana’, voluta dal Comune e in particolare dall’assessore Barbara Manfredini. Smantellati i gazebi e i tappetini in corso Mazzini, Garibaldi in largo Boccaccino: oggi vediamo i perimetri transennati, in attesa probabilmente di una ripulitura a fondo delle beole sottostanti (è il caso delle pavimentazioni di pregio di corso Mazzini). Dopo la prima estate di governo Galimberti, nella quale fece scalpore l’idea delle strisce azzurre su corso Garibaldi, gli interventi urbanistici si sono rarefatti in centro storico e l’amministrazione si è limitata ad installazioni facilmente removibili che favorissero l’aggregazione, senza più elementi scioccanti. Resta però irrisolto il problema di corso Garibaldi, ancora non riconoscibile come strada pedonale, proprio per la mancanza di una pavimentazione adatta. Nessuna reazione c’è stata alla lettera – provocazione della commerciante Claudia Monteverdi (C. Garibaldi, trasandatezza e incuria: così muore una strada storica di Cremona) che tra l’altro, chiedeva il ripristino delle vecchie lastre in marmo rimosse anni fa dopo il rifacimento dei sottoservizi su tutta la lunghezza del corso, ormai un lontano ricordo. Più dignitosa la sorte di corso Mazzini – Matteotti, l’antico decumano, dove sono state preservate le lastre in marmo e rifatta ex novo la pavimentazione di pregio. Ma anche qui, dove corso Mazzini si allarga più o meno di fronte al negozio Wise, la sequela di vetrine sporche e vuote da tempo, offre uno spettacolo desolante.