Dal 5 ottobre piedibus operativo al quartiere Po
Dopo la sperimentazione avvenuta a maggio, da mercoledì 5 ottobre, al quartiere Po il piedibus sarà operativo ogni giorno. 45 sono i bambini iscritti e 23 gli accompagnatori tra genitori e nonni che turneranno ogni mattina sulle quattro linee attive.
Dopo la sperimentazione avvenuta a maggio, da mercoledì 5 ottobre, al quartiere Po il piedibus sarà operativo ogni giorno. 45 sono i bambini iscritti e 23 gli accompagnatori tra genitori e nonni che turneranno ogni mattina sulle quattro linee attive. Un servizio reso possibile grazie al lavoro svolto dal Settore Politiche Educative, nell’ambito del Piano Infanzia, con i genitori delle scuole Agazzi, Martiri della Libertà e con il Comitato dei genitori della scuola primaria Monteverdi. Anche la linea Ghisi della scuola primaria “Don Primo Mazzolari”è ripartita grazie all’iniziativa di un gruppo di genitori che si sono attivati già dai primi giorni del nuovo anno scolastico. In questo caso sono 10 i bambini iscritti che ogni mattina vanno a scuola a piedi accompagnati. Lo stesso è avvenuto per la linea Palazzina della scuola primaria Boschetto: 34 i bambini iscritti e tra gli accompagnatori ci sono genitori, nonni e alcuni ragazzi ospiti della Caritas che dallo scorso anno frequentano la parrocchia e sono attivi in una serie di progettualità all’interno del quartiere. Dal 10 ottobre riprende inoltre anche la linea denominata Prato della Noia, sarà quindi la volta di tutte le altre in base a modalità e tempi dettati dalla partecipazione dei genitori, il tutto grazie alla collaborazione dei dirigenti scolastici e degli insegnanti, sempre disponibili a sensibilizzare bambini e famiglie per attivare questo servizio di accompagnamento casa-scuola e viceversa promosso dal Settore Politiche Educative. Il piedibus incoraggia tra l’altro i bambini a muoversi a piedi, a beneficio del movimento fisico e riducendo la sedentarietà, oltre ad avere risvolti educativi importanti per lo sviluppo delle capacità cognitive: aiuta infatti a socializzare, a conoscere elementi essenziali di educazione stradale, a conoscere l’ambiente urbano in cui si vive, a diventare più autonomi. Il piedibus, che si inserisce in un’idea di scuola come bene condiviso, è un’esperienza di relazione tra bambini, tra adulti e tra bambini e quartiere: i bambini imparano infatti a fidarsi delle loro capacità e i genitori, a loro volta, imparano a fidarsi ed affidarsi ad altri adulti nella cura dei loro figli. Infine i bambini si abituano a muoversi senza difficoltà nelle vie della zona nella quale risiedono, mentre chi abita nel quartiere o vi svolge un’attività li riconosce, li aiuta e li fa sentire più sicuri.