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Mercanteinfiera, 15 gli espositori cremonesi a Parma

15 gli espositori cremonesi che espongono a Mercanteinfiera, che chiuderà il prossimo 9 ottobre. Sta riscuotendo molto successo tra i visitatori questa edizione del Mercanteinfiera con i suoi 45.000 mq di superficie espositiva, i 1000 espositori e il rilievo di antiquariato e modernariato fino agli oggetti più inattesi. A spuntare tra gli espositori di questa 35° edizione, infatti, un kit da esorcista con tanto di alambicchi, pozioni, punteruoli scaccia vampiri e un uovo di dinosauro. Ma anche un’attenzione alle figure femminili. Saranno gli arroganti jabot di Prince e Morgan o gli abiti civettuoli di Madonna indossati al party del suo 56mo compleanno. Saranno le leggendarie gorgiere di Casanova, il merletto vanesio dei cappellini di Anna Piaggi, o i vestiti a fuselli della contemporanea Naomi, ma lo stile coquette, più simile a uno stato d’animo che a una moda, ha conquistato i visitatori di Mercanteinfiera. Moltissime le presenze nel primo week end della kermesse delle Fiere di Parma che ha preso il via sabato 1 ottobre.

Mercanteinfiera, nel rispetto della tradizione, ha infatti aperto le porte in questa edizione ad un percorso femminile e ad uno stile che, tra vezzo e l’eleganza, racconta la quotidianità di donne speciali. Le regine.

Ad affascinare i visitatori, l’eleganza civettuola della collaterale  “Segreti di regine e regine di segreti” (pad.4) curata da Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Reale di Genova.

Si va dall’ombrellino con il manico d’argento della regina Margherita di Savoia, al suo ricercatissimo ventaglio in struzzo, dall’abito in pizzo della principessa russa Obolenskaya fino agli inestimabili portaprofumi smaltati in cui vibra ancora l’eco di atmosfere frivole e delicate e di danze avvolgenti.

Storie affascinanti di regine, da Margherita, la regina che guidava l’auto, a Elena, consorte di Vittorio Emanuele III, fino a lei, la “suprema” Maria Luigia cui si ispira la seconda collaterale in programma. “Le Muse in scena” (pad.4).

Curata da Alberto Nodolini, Alessandro Malinverni e Carlo Mambriani, la mostra racconta  un secolo di velari e fondali degli scenografi parmensi (Bertolotti e Borghesi per citarne alcuni) per il teatro voluto appunto dalla colta Maria Luigia, il Teatro Regio di Parma.

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Silvia Galli

 

 

 

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