Spettacolo

Nella 'Cappella Sistina della val Padana' le note dei coristi del Papa

Nella “Cappella Sistina della ValPadana”, come l’aveva  definita il critico d’arte Roberto Longhi, si è tenuto ieri sera il concerto del coro della Cappella Musicale Pontificia, una prima assoluta per Cremona, a coronamento del convegno sulla musica liturgica che nel pomeriggio si era svolto in Fiera a Mondomusica. La Cattedrale di S.Maria Assunta è stata infatti la cornice per un concerto emozionante, che ha toccato il cuore dei tantissimi presenti, che hanno riempito tutti i posti a sedere e colmato anche le navate laterali. Sotto la direzione del Maestro Massimo Palombella, sono stati eseguiti brani polifonici cinquecenteschi caratteristici dei diversi tempi dell’anno liturgico. Si è iniziato con l’introito della quarta domenica di Avvento Rorate, caeli, desuper eseguito da un gruppo ristretto di cantori adulti, per poi passare all’antifona di offertorio della prima domenica di Avvento, At te Levavi, di Giovanni Pierluigi da Palestrina. A coronamento di questo tempo di attesa e speranza è stato presentato il Magnificat VIII toni di Orlando di Lasso. Di grande impatto emotivo il Miserere di Gregorio Allegri, eseguito durante la liturgia del Venerdì Santo e così commovente che nel 1770 Mozart fanciullo lo trascrisse interamente a memoria subito dopo averlo ascoltato.

A conclusione del triduo pasquale è stato quindi proposto uno dei brani più famosi di Palestrina il mottetto Sicut Cervus, eseguito solitamente per accompagnare la processione dei ministri al fonte battesimale durante la veglia pasquale.

Al termine non poteva mancare sempre del Palestrina il solenne Tu es Petrus, il mottetto che accoglie il Papa all’ingresso della Sistina e della Basilica Vaticana e che mette in musica la promessa di Gesù di fare di Pietro la pietra su cui fondare la Chiesa.

«Siamo stati in apnea – ha affermato il vescovo Antonio prima del bis -. Ci avete fatto tenere il fiato in sospeso, siamo stati in ascolto e in preghiera. Vorrei che questa non fosse solo una serata storica come è stato detto all’inizio, ma una serata programmatica. Voi ci avete offerto un programma di polifonia sacra rinascimentale: ebbene abbiamo bisogno di un grande rinascimento non solo artistico e culturale, ma anche nella vita! La testimonianza della polifonia, la bellezza della varietà delle voci che si intersecano, è il metodo che fatichiamo ad attuare, ma che è necessario. Se poi la lingua parla con le Parole di Dio a maggior ragione la diversità deve comporsi in armonia».cattedrale-pubblico-4 cattedrale-pubblico-3 cattdrale-pubblico-2 cattedrale-publico

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