Cronaca

Parco scuola primaria Bissolati, via a percorso per soluzione condivisa

Trovare una soluzione condivisa sul parco della scuola primaria Bissolati, soluzione che contemperi le esigenze dei genitori dei bambini, degli insegnanti e dei proprietari dei cani. L’Amministrazione si sta muovendo in tale direzione perché intende “risolvere le problematiche che caratterizzano un’area verde ampia e molto bella, da tempo al centro di richieste e osservazioni che riguardano il suo scarso utilizzo, i giochi, il campetto sportivo non attrezzato dopo lo spostamento della pista nel 2013 già destinata allo skate” evidenzia l’amministrazione. E’ già stata avviata una prima fase di ascolto volta a sentire tutti, compresi i proprietari di cani che frequentano quotidianamente il parco e gli insegnanti della scuola.

L’obiettivo è trovare una soluzione che possa soddisfare esigenze diverse: innanzitutto quelle degli insegnanti e degli alunni che, giustamente, hanno diritto ad usufruire di questo giardino da troppo tempo sotto utilizzato, quindi dei proprietari dei cani che avevano a suo tempo richiesto un’area dedicata. Quest’anno l’Amministrazione è riuscita a realizzare due aree riservate alla sgambatura dei cani, una in via Amidani e l’altra al parco del Vecchio Passeggio, grazie alla proficua collaborazione tra proprietari di cani e residenti.

Dedicare spazi riservati agli amici a quattro zampe e ai loro proprietari è utile per ridurre quei piccoli conflitti che si creano tra gli utenti dei parchi, dove invece è auspicabile una tranquilla convivenza. Non tenere separate aree destinate ad usi diversi infatti non funziona. Questo non vale solo per il parco della scuola Bissolati, ma per altri parchi cittadini dove infatti si è intervenuti in tempi recenti ed in passato: basti pensare al parco di Porta Mosa, al giardino di Largo Ragazzi ‘99, al giardino di via Argine Panizza, a quello di piazza Caccia, al Parco al Po, al Parco Asia, all’area verde di via Mosconi.

L’Amministrazione, attenta ai bisogni dei cittadini, deve ascoltare le diverse istanze, fare sintesi e promuovere un percorso di partecipazione ed individuare soluzioni condivise con la consapevolezza che le scarse risorse a disposizione non possono essere un alibi per non intervenire.

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