Spettacolo

30 settembre- 2 ottobre STRADIVARIfestival fra grande classica e jazz

Ecco il programma del secondo fine settimana di STRADIVARIfestival: venerdì 30 settembre appuntamento con il jazz insieme a Avishai Cohen e il suo trio, sabato 1 ottobre la grande classica con il violino di Vadim Repin, domenica spettacolo dedicato ai bambini.

Il violinista Vadim Repin

Dal jazz alla grande classica senza dimenticare il pubblico dei più piccini: da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre STRADIVARIfestival propone una serie di appuntamenti per tutti i gusti.

Venerdì 30 settembre alle 21 l’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino ospita Avishai Cohen, che con il suo trio jazz porta in concerto brani dall’ultimo album, From Darkness, oltre a composizioni originali e ai successi più noti che hanno costellato una carriera ventennale. Lo accompagnano sul palco il pianista e compositore Omri Mor, una delle voci più versatili e originali della scena jazz attuale, e il talentuoso percussionista Itamar Doari; insieme danno vita a un jazz esplosivo e caldo, mentre gli assoli di Cohen fanno spettacolo e la sua voce crea un’atmosfera commovente, profondamente romantica. Avishai Cohen ha portato il contrabbasso alle luci della ribalta, componendo sotto l’influenza di un’ampia gamma di suggestioni stilistiche e culturali: dal jazz del suo mentore, Chick Corea, che l’ha lanciato su scala mondiale, ai ritmi afrocaraibici, dalla musica folk israeliana alle tradizioni mediorientali fino alle melodie sefardite, la sua musica continua ad allargare le frontiere del jazz.

Sabato 1 ottobre, sempre alle 21, sono di scena Vadim Repin (che suona il violino Antonio Stradivari Rode 1733) e il pianista Andrei Korobeinikov, che propongono un programma dedicato a Debussy, Prokof’ev, Stravinskij (tre autori che, pur muovendo nell’ambito di un linguaggio per molti versi simile, reagiscono in maniera diversa alla rivoluzione culturale avvenuta in quegli anni turbolenti e declinano ognuno a suo modo la forma della Sonata per violino e pianoforte, formazione cardinale nella musica da camera), e a ?ajkovskij. Di quest’ultimo eseguono il patetico e struggente Meditation, parte di un trittico intitolato Souvenir d’un lieu cher, op. 42, e il Valse-Scherzo op. 34, una pagina breve e concisa, ma comunque brillante e piacevole, di grande impegno tecnico.

Domenica 2 ottobre è invece dedicata ai più piccini: i riflettori dell’Auditorium Arvedi si accendono su “L’Apprendista Musicista” (ore 17, posto unico 5 euro), che racconta le vicende di un giovane timido ma molto determinato che vuole diventare musicista; peccato che non abbia mai studiato la musica, non conosca le note e non sappia nemmeno cosa siano la melodia, l’armonia e il ritmo! Il Grande Maestro lo sottopone a una serie di prove dall’esito disastroso ma, grazie all’aiuto del pubblico e di due musicisti pieni di talento, il volonteroso apprendista riuscirà a realizzare il suo sogno. Con Stefano Borghi al clarinetto, Lucio Corenzi al contrabbasso e la compagnia FantaTeatro, lo spettacolo vede in scena due musicisti e due attori, un Maestro bizzarro ma dal cuore tenero, e un allievo un po’ distratto e pasticcione. Tra leggii e fogli di musica, l’insolito quartetto impartisce una vera e propria piccola lezione di teoria musicale, rigorosamente a suon di risate e a ritmo di jazz.

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sul festival sono disponibili sul sito www.stradivarifestival.it.

Venerdì 30 settembre, ore 21
Avishai Cohen Trio

Avishai Cohen, contrabbasso, voce
Omri Mor, pianoforte
Itamar Doari, percussioni

Nato nel 1970 in Israele in una famiglia dai forti interessi musicali, Avishai Cohen viene avviato agli studi di pianoforte all’età di nove anni. Quando ne ha quattordici, la sua famiglia si trasferisce a St. Louis, nel Missouri. L’arrivo negli Stati Uniti coincide con l’inizio della passione per il basso, dapprima quello elettrico, stimolata dall’ascolto di Jaco Pastorius. Avishai ritorna però in Israele dove prosegue gli studi e svolge il servizio militare: è solo dopo di questo che decide di trasferirsi a New York. Vi arriva nel 1992 e deve affrontare una vita dura per mantenersi. Inizia però presto a suonare con Ravi Coltrane, Wynton Marsalis, Joshua Redman, Paquito D’Rivera, Roy Hargrove, Danilo Perez, finché, nel 1997, la sua fortuna cambia radicalmente quando Chick Corea lo coinvolge nel suo trio e nel gruppo Origin. Cohen viene catapultato nei piani alti del jazz, posizione da cui continua ad affinare la sua tecnica strumentale e compositiva. Da alcuni anni Cohen si è stabilito nuovamente in Israele: gli elementi mediorientali e gli influssi della musica ebraica si intrecciano ora ancor più saldamente alla matrice jazzistica afro-americana. Il trio è la perfetta incarnazione di questo ritorno alle origini di Cohen, come dimostra il suo più recente lavoro discografico: From Darkness (2015).

Sabato 1 ottobre, ore 21
Vadim Repin, violino Antonio Stradivari Rode 1733
Andrei Korobeinikov, pianoforte

Claude Debussy, Sonata
Sergej Sergeevi? Prokof’ev, Sonata n.2
Igor’ Fëdorovi? Stravinskij, Divertimento
Pëtr Il’i? ?ajkovskij, Méditation e Valzer Scherzo

Nato in Siberia nel 1971, Vadim Repin ha iniziato a suonare il violino all’età di cinque anni, dopo soli sei mesi ha suonato in pubblico. A undici anni ha vinto la medaglia d’oro in tutte le categorie di età del Concorso Wienawski e ha debuttato a Mosca e St Petersburg. Nel 1985 a 14 anni ha debuttato a Tokyo, Monaco, Berlino, Helsinki, un anno dopo, alla Carnegie Hall. Due anni dopo, Vadim Repin è stato il più giovane vincitore del concorso di violino più prestigioso ed esigente del mondo, il Concours Reine Elisabeth di Bruxelles. Da allora ha suonato con le più importanti orchestre del mondo; in recital collabora regolarmente con Nikolai Lugansky e Itamar Golan; altri suoi partner di musica da camera sono Martha Argerich, Evgeny Kissin e Mischa Maisky. Nel febbraio 2010 è stato insignito del Victoire d’Honneur, il più prestigioso premio musicale francese per la dedizione di una vita alla musica, e nel dicembre 2010 è diventato Chevalier de l’Ordre des Arts et Lettres. A seguito di corsi di perfezionamento e concerti a Pechino, nel dicembre 2014 gli è stata conferita una cattedra di professore onorario del Conservatorio Centrale di Musica e nel 2015 lo stesso ruolo presso il Conservatorio di Shanghai.

Andrei Korobeinikov è nato a Mosca nel 1986, ha ricevuto più di 20 premi in concorsi nazionali ed internazionali tra i quali Concorso Pianistico Internazionale di Alexander Scriabin e Rachmaninov Piano Competition a Los Angeles nel 2005, dove ha ricevuto il premio speciale del pubblico.
All’età di 19 anni si è laureato con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Mosca (miglior musicista del decennio) e proseguito gli studi presso il Royal College of Music di Londra. È regolarmente invitato in tutto il mondo, è apparso con orchestre prestigiose come la Philharmonia Orchestra, St Petersburg Philharmonic, Konzerthausorchester Berlin, Orchestre National de France, NHK Symphony Orchestra, Budapest Festival Orchestra, Sinfonia Varsovia, Lahti Symphony Orchestra, Tchaikovsky Symphony Orchestra di Mosca… In musica da camera suona con musicisti illustri quali Vadim Repin, Alexander Kniazev, Dmitri Makhtin, Quartetto Borodin. Nel 2008, ha registrato il suo primo CD per la Mirare, dedicato a Scriabin, che ha ottenuto il Diapason d’Or dell’anno del Diapason Magazine, Choc della rivista Classica ed è stato seguito da due CD: una selezione di Sonate e Bahatelle di Beethoven e quella dedicata ai Preludi op, 34 di Šostakovi? e 2 concerti (con Lahti Symphony Orchestra / Okko Kamu).

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