Cronaca

Danno d’organo nella ipertensione arteriosa: convegno in ospedale

Sabato 1 ottobre si terrà presso l’Aula Magna dell’Asst di Cremona un Convegno dal titolo ”Ricerca e trattamento del danno d’organo nell’ipertensione arteriosa. La necessità di un approccio multidisciplinare”. Organizzato dall’Ambulatorio per la Diagnosi e Terapia dell’Ipertensione Arteriosa dell’Unità operativa di Nefrologia di Cremona, vedrà la partecipazione di molti Medici di Medicina Generale, Specialisti ed Infermieri, a dimostrazione dell’ineludibilità di un approccio multidisciplinare ed integrato nella gestione dell’ipertensione arteriosa.

“La prevalenza dell’Ipertensione arteriosa è compresa, a livello mondiale, tra il 30 ed il 45% nella popolazione generale, parliamo di circa 1 miliardo e mezzo di persone ipertese con 8.5 milioni di decessi all’anno”. “Proprio in ragione della notevole rilevanza socio-sanitaria di questa patologia sono numerose le iniziative divulgative sull’argomento, ma non sempre le informazioni che raggiungono i pazienti e gli stessi operatori sanitari sono del tutto corrette, col conseguente rischio di indurre comportamenti sbagliati e potenzialmente dannosi” spiega il dottor Rosario Ariano (responsabile scientifico del convegno). “Il ricorso alla Evidence Based Medicine – Ebm (medicina basata sulle evidenze scientifiche), è sicuramente il modo più corretto per discernere le affermazioni utili da quelle potenzialmente fuorvianti”.

Rilevante sarà la presenza del professor Giovanni Strippoli, esperto mondiale di Ebm in Nefrologia, col quale l’Ambulatorio Ipertensione della Nefrologia ha avuto l’occasione di collaborare a più di un evento e lavoro scientifico.

Il danno d’organo da ipertensione arteriosa, che interessa principalmente cuore, reni e cervello, sarà l’argomento centrale del convegno. Solo una sua adeguata e tempestiva identificazione ed il conseguente trattamento, permettono di spezzare la sequenza che conduce altrimenti alla comparsa degli eventi clinici (infarto miocardico, ictus, insufficienza renale, scompenso cardiaco etc), ottenendo un risparmio di vite umane, disabilità e, perché no, in tempi di ristrettezze economiche, un contenimento della spesa sanitaria.

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