Derby: in arrivo a Cremona circa 600 piacentini. Pronto il piano 'antiscontri'
Secondo la Questura, è previsto l’arrivo di circa 600 piacentini, domenica, in occasione della partita di Lega Pro Cremonese Piacenza. In queste ultime ore si stanno definendo i dettagli per la predisposizione dell'ordine pubblico.
Secondo la Questura, è previsto l’arrivo di circa 600 piacentini, domenica, in occasione dell’attesissima partita di Lega Pro Cremonese Piacenza che si giocherà alle 14,30 allo stadio Zini. In queste ultime ore negli uffici di via dei Tribunali si stanno definendo gli ultimi dettagli per la predisposizione del servizio di ordine pubblico, che sarà imponente, vista l’accesa rivalità che ha sempre contraddistinto le due tifoserie. Atteso anche l’arrivo di rinforzi che si uniranno alle forze dell’ordine locali per garantire lo svolgimento in piena sicurezza dell’evento sportivo.
L’ordine pubblico sarà concentrato soprattuto allo stadio, ma sarà dislocato anche in altri punti nevralgici nei pressi dell’impianto sportivo. I piacentini che tiferanno la loro squadra del cuore raggiungeranno Cremona con le proprie autovetture, oppure in pullman. Alcuni arriveranno anche in treno, anche se per il derby del Po questa volta non è stato organizzato alcun convoglio speciale. La Polfer è comunque allertata. Obiettivo principale, quello di evitare scontri e incidenti tra le opposte tifoserie. Una possibilità che non è da sottovalutare, visti i trascorsi. Tra furti di striscioni, atti di ‘sabotaggio’ (negli anni 90 i tifosi della Cremonese trovarono i gradoni della curva sud cosparsi di colla) e provocazioni varie, di certo non si può star tranquilli. L’ultima volta, nel 2006, ma al Garilli in occasione della partita Piacenza-Cremonese di serie B, ci furono disordini fuori e dentro lo stadio. La gara fu addirittura sospesa a causa del lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine entrate in azione all’esterno dell’impianto per sedare alcuni gruppi di tifosi. L’arbitro fece riprendere l’incontro dopo circa 21 minuti di interruzione. La partita era molto temuta per il rischio incidenti dovuto alla storica rivalità tra le tifoserie. Ma era dieci anni fa. Domani si spera di poter raccontare storie diverse. Di offrire esclusivamente una cronaca di gesta sportive e di lasciare nel passato quelle di violenza.
Sara Pizzorni