Cronaca

Paola Bellini, la preside da record: a capo di 21 plessi scolastici tra Cr e Bs

Una preside wonder woman, con 21 plessi scolastici, circa 3mila alunni da gestire tra due diverse province e addiruttura una supplenza. E’ il caso di Paola Bellini, 45enne, nominata reggente dell’istituto comprensivo di Vescovato, che conta 13 plessi scolastici, mentre già era dirigente titolare dell’istituto comprensivo di Pontevico, che conta 8 plessi. Numeri da record italiano per una sola persona, che mettono in luce l’endemica carenza di dirigenti. La donna, come ha raccontato sulle pagine del Corriere della Sera, ha avuto qualche perplessità inizialmente, quando le hanno proposto la reggenza a Vescovato. Ma non ha voluto tirarsi indietro di fronte alla richiesta di una scuola in cui già aveva lavorato. Così si è trovata, dal 31 agosto scorso, tra i 1.233 presidi che devono, per colpa di un concorso che tarda ad arrivare, barcamenarsi tra migliaia di alunni, decine di professori, centinaia di scartoffie.

Naturalmente il tutto senza rimborsi spese per i continui spostamenti che è costretta a fare tra Pontevico e Vescovato, incontrando docenti, alunni, genitori e chiunque richieda la sua presenza. La giornata tipo? Come ha raccontato al Corriere, “ci sono gli appuntamenti con sindaci, genitori, insegnanti, poi l’organizzazione scolastica, poi il vaglio della progettazione, ecc”. Un lavoro duro, una continua corsa contro il tempo per riuscire a fare tutto quello che è necessario.

Ma il caso di Paola Bellini non è l’unico critico del nostro territorio, come spiega Laura Valenti, segretaria della Cgil Scuola. “Ad esempio abbiamo il caso di Casalmaggiore, dove Cinzia Dall’Asta è preside titolare all’istituto Diotti, che conta 7 plessi, e in contemporanea ha la reggenza del Marconi, con 5 plessi. E ancora, sul Cremasco, c’è Pietro Bacecchi, che è titolare dell’istituto comprensivo Crema2, con 5 plessi, mentre tiene in reggenza l’istituto di Soncino, con altri 5 plessi. Complessa la situazione anche per i presidi delle scuole superiori. Come Flavio Arpini, dirigente dell’Anguissola, che ha in contemporanea la reggenza dello Sraffa e che quindi deve barcamenarsi tra Cremona e Crema”. Una situazione che difficilmente sarà risolvibile se non verrà indetto un concorso per nominare nuovi dirigenti.

LaBos

 

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