Cronaca

Fognature: 800 residenti in città sono 'scoperti', mentre Gerre Borghi deve aspettare

Fognature in via Volturno (foto Sessa di repertorio)

Cremona vanta tanti buoni primati per quanto riguarda la rete idrica, ma alcune zona della città restano ancora prive di allacciamento fognario. L’elenco è contenuto nella risposta dell’assessore all’Ambiente Alessia Manfredini ai quesiti del consigliere democratico Luigi Lipara, che aveva presentato un’interrogazione lo scorso luglio (leggi qui: Via Bosco senza fognature: fino a quando?). 800 – 900 residenti  (l’1% della popolazione) si stima che siano ancora sprovvisti del collettamento fognario, una mancanza di cui il Comune è consapevole, come pure lo è Padania Acque, subentrata ad Aem nella proprietà e nella gestione della rete idrica. Le zone non servite sono quelle di Gerre Borghi (42 abitanti nel nucleo centrale, 70 in tutto comprese le abitazioni più distanti); località Crocetta, lungo via Bergamo al confine con Castelverde (45 abitanti); le vie Bosco, Bonisolo, Ossalengo e Porcellasco, in diverse zone periferiche della città; le località cascine Gazzolo e Gazzoletto, tra San Felice e San Savino, circa 25 residenti in tutto.

Qui le fogne non arrivano e non sono previste in tempi brevissimi in quanto non ci sono nel Piano di interventi 2016/2019 programmati da Padania Acque ed entrati a far parte del piano d’Ambito approvato dall’Ato (autorità d’ambito ottimale). Dunque, dovranno attendere anche i residenti di Gerre Borghi che da diverso tempo sollecitano l’amministrazione comunale. Due volte, il 10 novembre 2014 e il 26 febbraio 2016, si sono incontrati con tecnici, assessori Manfredini e Virgilio e a.d di Padania Acque Lanfranchi, per capire i tempi di realizzazione: i soggetti si sono impegnati  a redigere i progetti di fattibilità tecnico economica delle varie soluzioni entro dicembre 2016 “in modo che una volta condiviso con i residenti il progetto, nel 2017, Padania Acque sarà in grado di proporre l’intervento nel prossimo piano d’ambito relativamente all’abitato di Cremona…”. L’attuale piano d’ambito (che viene approvato dall’autorità provinciale dell’Ato) ha valore temporale 2016 -2019. “Non è obiettivo del Piano – si legge ancora nella risposta all’interrogazione – raggiungere ‘tutte le utenze non servite dalla rete fognaria’, ammettendo la legge, per queste, soluzioni con costi di investimento e gestione a carico del privato, ove non sussistano particolari obblighi derivanti dalla natura dell’insediamento o quando i costi di estendimento della rete pubblica non siano ‘ammissibili sia tecnicamente che economicamente in rapporto anche ai benefici ambientali conseguibili’”. L’impressione, è che l’1% della popolazione dovrà aspettare un bel po’.

g.biagi

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