Cronaca

Estorsione e minacce di stampo malavitoso: arrestato nel Cremonese il pluripregiudicato Francesco Frajia

Il pregiudicato Francesco Frajia, di 44 anni, rintracciato in un condominio di Crema, è finito in manette insieme ai due fratelli Renato e Maurizio Cristiano, di 54 e 60 anni, con l’accusa di avere messo in atto un tentativo di estorsione di danni di un farmacista di Rosarno, Gaetano Cianci, destinatario di numerose telefonate di minaccia. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri della compagnia di Gioia Tauro, con il supporto dei carabinieri locali.

Frajia, che è risultato essere residente solo da alcuni mesi nel nostro territorio ma fino a ieri sera ancora sconosciuto alle forze dell’ordine, secondo quanto emerso dalle indagini sarebbe stato l’autore materiale delle richieste estorsive, mentre i fratelli Cristiano, domiciliati il primo a Montecatini (Pistoia) ed il secondo a Firenze, sarebbero stati i mandanti. All’origine del tentativo di estorsione non ci sarebbe stato solo uno scopo di carattere economico, ma anche una vendetta di carattere personale legata alla separazione in corso tra Renato Cristiano e la moglie, Alessandra Cianci, figlia del titolare della farmacia. I tre sono accusati di tentata estorsione aggravata in concorso, effettuata un mezzo di reiterate ed asfissianti richieste telefoniche e atti persecutori, il tutto aggravato dalla metodologia mafiosa.

L’azione è scattata durante la notte, quando i carabinieri di Crema si sono attivati per fermare ed arrestare l’uomo. L’attività di indagine era partita nel dicembre del 2015, a seguito della ricezione di telefonate minatorie al farmacista, già in passato bersaglio di azioni predatorie da parte della  criminalità organizzata al punto da essere costantemente presidiata da un servizio di vigilanza fissa, in orario di chiusura, da parte delle forze dell’ordine e agli altri componenti della famiglia, in particolare i due figli Rocco e Alessandra Cianci.

I carabinieri di Gioia Tauro, coordinati dalla procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno quindi messo in atto una serie di attività tecniche che hanno consentito di ricostruire in maniera puntuale quanto accaduto. Dai primi accertamenti espletati dall’analisi dei tabulati telefonici sulle utenze utilizzate dagli indagati, che erano formalmente intestati a cittadini stranieri, hanno consentito di accertare il luogo di provenienza delle chiamate minatorie, circoscrivibile nella città di Milano e provincia lombarde tra cui Cremona e Bergamo.

L’attenzione investigativa, si è quindi focalizzata sui fratelli Cristiano: i carabinieri hanno così scoperto che “i due avevano assoldato un conterraneo, Frajia appunto, per portare a termine il loro disegno criminoso che avrebbe, di qui a breve, anche potuto prevedere una scellerata azione delittuosa contro l’incolumità dei componenti della famiglia Cianci” fanno sapere dall’Arma

Frajia si trova ora nel carcere di Cremona, a disposizione dell’autorità giudiziaria. I carabinieri di Crema stanno ora indagando sulla sua presenza in territorio cremonese e sulle sue eventuali frequentazioni o contatti con esponenti della malavita organizzata nella nostra provincia.

LaBos

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