Sottopasso via Brescia, le ragioni del Comune
“La viabilità in via Brescia sta dimostrando di funzionare e gli uffici regionali testualmente riconoscono che ‘si dà atto che le varianti prodotte, disposte dal Responsabile Unico del Procedimento, non determinano pregiudizio al raggiungimento degli obiettivi e finalità originarie dell’intervento’. E difatti, la funzionalità e la maggiore sicurezza introdotte e verificate in questi mesi a favore della cittadinanza, sono sotto gli occhi di tutti”. L’assessore Alessia Manfredini non arretra di un passo dopo le accuse di Fasani sui presunti errori fatti in via Brescia, con la realizzazione del sottopasso a senso unico per le auto e una corsia riservata alle bici.
“Nell’ambito – aggiunge – degli scambi di documentazione e chiarimenti tra Regione Lombardia e Comune, in corso da più di un anno, sul sottopasso di via Brescia, vi è un’ultima lettera, datata 22 luglio 2016, nella quale gli uffici della Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia fanno un riepilogo del percorso avviato con dovizia di particolari tecnici e contabili” evidenzia l’assessore, enunciando i numeri. “Dalla Regione ci hanno comunicato che l’intervento complessivo finanziato è di 8.521.302 euro e che il corrispondente contributo ammonta a 5.112.781.66 euro, pari al 60%. Si è in attesa del decreto di saldo del contributo accertato e spettante. La differenza tra il corrisposto e lo spettante è pari a 522.320,86, di cui 204.819,00 euro per il contributo non ritenuto ammissibile per la riduzione del sottopasso a una sola corsia veicolare e la creazione della corsia ciclopedonale”.
Manfredini non va oltre, ma a microfoni spenti ricorda come anche in passato, e su azioni intraprese dalla giunta Perri, si sia assistito ad una rimodulazione dei finanziamenti regionali per opere connesse alla mobilità, per la precisione il bike sharing. In quell’occasione (2014) il Comune di Cremona perse 295mila euro di contributo regionale per difformità riscontrate dalla Regione nella gara d’appalto del servizio. E la giunta Galimberti, da pochi mesi insediata, decise di non fare ricorso al Tar e di non alzare polveroni.
Ci sono poi altre motivazioni che inducono l’amministrazione in carica a tirare dritto sulla soluzione trovata per via Brescia. E le ha accennate in giornata il consigliere di Sinistra per Cremona Filippo Bonali, che con Manfredini e gli uffici tecnici ha contribuito alla stesura del Biciplan. “Il percorso ciclabile lungo via Brescia è perfettamente coerente con le scelte regionali in materia di viabilità lenta, tant’è che il tratto compreso nel sottopasso, e il suo prolungamento, fanno parte di uno dei quattro progetti di piste ciclabili cittadine che hanno partecipato con successo a un bando regionale. Sto parlando della Cremona – Brescia, di cui un tratto, Cremona – Brazzuoli, è in corso di completamento da parte della Provincia”.