Cronaca

La Cremona del futuro nel disegno della Giunta: lavoro, cultura e internazionalizzazione

Una città internazionale, che generi lavoro, che produca cultura. Una città di turismo e commercio, ben collegata, che sappia valorizzare i propri spazi ma anche farsi carico dei bisogni dei cittadini. Questa la Cremona del futuro, così come la immagina la Giunta Galimberti. Questo quanto emerge dal Dup (Documento unico di programmazione) approvato nei giorni scorsi.

Uno dei punti salienti è l’internazionalizzazione della città: una Cremona che sia “inserita nei network globali del sapere, della cultura, del turismo, della produzione”. Sfruttando ovviamente i nostri punti di forza: la liuteria, la musica, l’agroalimentare, la zootecnia e l’Information Technology. “Cremona è città universitaria: deve valorizzare la presenza di quattro Università per attirare studenti e giovani dall’Italia e dall’Europa” si legge nel documento. “Una città internazionale è una città Smart City capace di guardare ai problemi dell’oggi, immaginando la città nei prossimi anni, innescare il motore del cambiamento e dell’innovazione sociale, investire nella gestione intelligente dei sistemi urbani (illuminazione, acqua, trasporto), creare reali opportunità di efficientamento, di risparmio e di lavoro”.

A proposito di lavoro, l’amministrazione vuole cambiare rotta rispetto al vecchio Pgh, che comprende 32 ambiti di trasformazione territoriale, che sono “luoghi rappresentativi di una vecchia idea di sviluppo se non addirittura di un’idea di non-sviluppo”. Secondo l’amministrazione, “occorre cambiare rotta, con forza e prontezza. Per farlo occorre individuare traiettorie di sviluppo, precise, poche, ben identificabili e sulla base di queste fare scelte conseguenti, un percorso da intraprendere attraverso una concreta collaborazione con le realtà produttive, le
professioni, le categorie economiche e sociali”.

Per quanto riguarda il capitolo cultura, Galimberti e Giunta vogliono “ricostruire spazi di incontro tra le persone e di relazione rinnovata, che diventino anche spazi di proposta culturale capace di coinvolgere energie vive in città. Cultura in città significa ricostruire le istituzioni culturali della città con una progettualità pluriennale e una capacità di mprogrammazione e sinergia assolutamente nuove e necessarie. Cultura significa saper fare programmazione culturale e tradurla anche in proposte turistiche”.

La cultura dovrà quindi coniugarsi con turismo e commercio. “Il rilancio complessivo della città, insieme con il suo sviluppo turistico, sono la condizione per il rilancio del commercio” si legge nel documento. “Il Comune perfezionerà metodi di lavoro volti all’ascolto e all’assunzione di decisioni condivise, attraverso un lavoro di rete fra commercianti, gruppi di commercianti, associazioni, istituzioni culturali della città, promotori turistici e alberghieri, realtà produttive del territorio”. In questo il Duc (Distretto urbano del commercio) avrà un ruolo centrale.

Anche le politiche patrimoniali hanno un ruolo strategico “nel favorire la qualità dello sviluppo urbano e nel promuovere una diffusione armonica di funzioni pubbliche e di opportunità nella città. Cremona deve offrire qualità ai suoi spazi, deve saper valorizzare il patrimonio storico, artistico ed architettonico, consentendo una maggiore capacità attrattiva alla città stessa. Rivalutare e rilanciare gli spazi pubblici anche attraverso la partecipazione dei cittadini, è decisivo nella risposta alla forte richiesta sociale di vivibilità, benessere, sicurezza. Rilanciare i parchi e i quartieri attraverso azioni e progetti condivisi diventa un modo per ripristinare un rapporto quotidiano fra cittadini e luoghi. La definizione di città a misura d’uomo ricorre in depliant turistici ritenuti “vintage”. Tuttavia piace pensare una città attenta alla gente e alle diverse esigenze di vivibilità e mobilità, dove i cittadini possano incontrarsi e vivere la prossimità magari raggiungendo a piedi servizi, luoghi di ritrovo, negozi, raggiungere in bicicletta i parchi cittadini magari con mezzi pubblici efficaci e non inquinanti. Pensare la città come spostamento di persone e non di veicoli”.

In primo piano anche la mobilità. “Dando seguito alle politiche perseguite dalle altre città, ZTL, allargamento dell’aree pedonale potenziamento dei parcheggi esistenti, politiche sulle tariffe, e agli indirizzi politici che verranno condivisi con il consiglio comunale si agirà di conseguenza sugli strumenti specifici e che necessitano di aggiornamento legati alla pianificazione della mobilità. Piano Urbano Mobilità, Piano Sosta Piano Urbano Mobilità Sostenibile e si realizzerà il biciplan della città di Cremona. Sulla mobilità si avrà una visione strategica e di grande sostenibilità spostando il traffico privato verso un modello più sostenibile”.

Per quanto riguarda il disagio sociale, secondo la Giunta, “la comunità cittadina può svolgere un ruolo fondamentale di supporto e ascolto dei bisogni emergenti, per questo motivo l’impegno dell’amministrazione sarà duplice: da una parte quello di offrire ai cittadini risposte il più possibile adeguate alle difficoltà, dall’altra quello di rendere la città partecipe e attiva nell’individuazione delle problematiche e nell’accompagnamento delle fasce più deboli della popolazione”. Insomma, anche il cittadino dovrà fare la sua parte, di fronte a un sistema di servizi “provato da un numero crescente di richieste legate all’invecchiamento e alla riduzione delle risorse di cura informali e all’aumento delle famiglie in condizioni di povertà”.

Parallelamente, si vogliono portare avanti politiche per risolvere il problema abitativo, favorendo in particolare “l’accesso delle fasce deboli della popolazione alla locazione se non all’acquisto. La domanda sociale di alloggi in affitto è oggi consistente e differenziata: ci sono persone e famiglie sfrattate, prive di casa, che vivono in abitazioni improprie o degradate, che abitano in alloggi idonei, ma con affitti gravosi e giovani che si trasferiscono per studio. Occorre offrire alloggi e servizi integrati con forte connotazione sociale, in particolare servizi di accompagnamento all’abitare che possono essere suddivisi in attività di accoglienza ed orientamento; di consulenza al momento di assegnazione dell’alloggio; di affiancamento nel corso della durata della locazione; di accompagnamento all’uscita”.

Poi c’è il capitolo ambiente. L’idea centrale è quella di inserire per la prima volta il concetto di contabilità e rendicontazione ambientale attraverso il bilancio ambientale.  “Le nuove sfide che abbiamo davanti impongono a Cremona un totale cambio di atteggiamento. Assumersi la responsabilità del territorio e vivere la nuova stagione di riforme come stagione costituente capace di coinvolgere i territori e i loro cittadini nelle scelte strategiche di futuro. La gestione associata delle funzioni fondamentali comunali fra amministrazioni, non deve essere una nuova scala di erogazione di servizi nella quale il Comune più strutturato si fa carico delle esigenze di quelli più piccoli ma, al contrario, un sistema sussidiario duraturo nel quale gli enti, che mantengono le loro prerogative istituzionali, si accordano per esercitare funzioni pubbliche delle quali possiedono la titolarità e la responsabilità”.

lb

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