Contributo Sia per famiglie in difficoltà. Le domande si presentano ai Comuni
Dal prossimo 2 settembre le famiglie in difficoltà potranno chiedere il Sostegno per l'Inclusione Attiva (Sia), la nuova misura di contrasto alla povertà che prevede l'erogazione di un beneficio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate.
Dal prossimo 2 settembre le famiglie in difficoltà potranno chiedere il Sostegno per l’Inclusione Attiva (Sia), la nuova misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata.
Il sostegno per l’inclusione attiva, esteso oggi a tutto il territorio nazionale, è l’evoluzione della carta acquisti attivata nel 2014. Il beneficio economico viene concesso, con cadenza bimestrale, in relazione alla composizione del nucleo familiare beneficiario per un massimo mensile di 400 euro. L’importo però potrà essere ridotto in presenza di altre misure di sostegno al reddito (bonus bebè, carta acquisti ordinaria, assegni familiari per almeno tre figli). Le risorse disponibili per quest’anno ammontano a 750 milioni a valere su fondi già attivati e in alcuni casi non completamente utilizzati. Per quanto riguarda i beneficiari, la platea è stata determinata sulla base delle risorse stanziate a livello regionale, distribuite in proporzione alla quota di popolazione in condizione di maggior bisogno residente nella Regione stessa, per la Lombardia è di 90.508.818 euro.
Il nuovo beneficio è subordinato all’attivazione di interventi tesi a migliorare il benessere complessivo e la riconquista dell’autonomia del nucleo familiare: il progetto coinvolge tutti i componenti e prevede specifici impegni per adulti e minori sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni.
Il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa sostenuto da una rete integrata di interventi, individuati dai Servizi sociali dei Comuni (coordinati a livello di Ambiti territoriali), in rete con gli altri servizi del territorio (i centri per l’impiego, i servizi sanitari, le scuole) e con i soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità. Il progetto viene costruito insieme al nucleo familiare sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni e coinvolge tutti i componenti, instaurando un patto tra servizi e famiglie che implica una reciproca assunzione di responsabilità e di impegni. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. L’obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia.
I requisiti per chiedere il Sostegno per l’Inclusione Attiva sono:
– essere cittadino italiano o comunitario o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo?
– essere residente in Italia da almeno 2 anni?
– presenza di almeno un componente minorenne o di un figlio disabile, ovvero di una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso in cui sia l’unico requisito familiare posseduto, la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e deve essere corredata da documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica)?
– ISEE inferiore o uguale a 3mila euro?
– non beneficiare di altri trattamenti economici rilevanti: il valore complessivo i altri trattamenti economici eventualmente percepiti, di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale, deve essere inferiore a euro 600 mensili?
– non beneficiare di strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati: non può accedere al SIA chi è già beneficiario della NASPI, dell’ASDI o altri strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati?
– assenza di beni durevoli di valore: nessun componente deve possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni antecedenti la domanda.
I cittadini interessati ed aventi i requisiti dovranno presentare la richiesta (utilizzando l’apposito modulo reperibile nei Comuni o scaricabile dal sito dell’Inps) direttamente al proprio Comune di appartenenza che dovrà accertare entro 15 giorni il possesso dei requisiti. Il Comune poi provvederà a inoltrare le domande all’Inps, per la verifica automatica delle condizioni previste dal decreto (Isee, presenza di eventuali altre prestazioni di natura assistenziale, situazione lavorativa ecc.). Ultimati i controllo l’Inps trasmetterà ai Comuni l’elenco dei beneficiari e invierà a Poste italiane (gestore del
servizio Carta SIA) le disposizioni per l’erogazione del beneficio, riferite al bimestre successivo a quello di presentazione della domanda.