Economia cremonese, scendono ordinativi e fatturato
L’economia cremonese continua a ristagnare, secondo quanto riporta il report sui dati congiunturali del secondo trimestre 2016. Dati che, commenta il Presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio “confermano le difficoltà del sistema manifatturiero cremonese: se, da un lato, riprende la produzione, dall’altro continuano a scendere sia il fatturato che gli ordinativi, anche se ad un ritmo inferiore rispetto al trimestre scorso. In questa situazione generale contrassegnata ancora da segnali di debolezza e dai timori manifestati dagli imprenditori per gli effetti di Brexit, sono ancora l’innovazione e l’apertura ai mercati internazionali a rappresentare i fattori di competitività in grado di fare la differenza. Ed è proprio su questi fronti che la Camera di Commercio, assieme a Regione Lombardia, attraverso il rinnovato Accordo per lo Sviluppo Economico e la Competitività, continuerà a concentrare i propri sforzi a supporto delle imprese.”
Questi, in estrema sintesi, sono i risultati che provengono dalla consueta indagine congiunturale condotta trimestralmente da Unioncamere Lombardia in collaborazione con l’Associazione Industriali, Confartigianato e CNA, e che coinvolge ogni trimestre due campioni distinti di aziende manifatturiere, industriali e artigiane, e che ha interessato complessivamente 121 imprese cremonesi appartenenti a tutte le principali attività del comparto presenti in provincia.
Il periodo aprile-giugno 2016 ha visto risalire a un +0,9% il dato destagionalizzato della produzione industriale cremonese dopo l’arretramento del trimestre scorso, in linea con il dato lombardo.
Il fatturato scende ancora di un punto percentuale, dopo il -1,6% del primo trimestre, confermando quindi l’interruzione del trend complessivamente positivo che durava da circa tre anni. Responsabile dell’arretramento è ancora il mercato interno (-2,1%), mentre quello estero si mantiene positivo (+0,7%), pur manifestando un rallentamento che non interrompe una crescita che dura ininterrottamente da tre anni.
Il periodo aprile-giugno 2016 ha visto dunque il dato destagionalizzato della produzione industriale cremonese riprendersi dopo l’arretramento registrato nel trimestre scorso. L’indice destagionalizzato cremonese grazie soprattutto alle buone performance manifestate in precedenza, riesce a mantenersi il più alto in regione dietro a Lecco ed a contenere in tre punti percentuali il gap rispetto ai livelli pre crisi, mentre la Lombardia deve ancora recuperarne otto punti percentuali ed alcune province ben più di dieci. Il fatturato scende ancora di un punto percentuale, dopo il -1,6% del primo trimestre, confermando quindi l’interruzione del trend complessivamente positivo che durava da circa tre anni. La variazione negativa è da attribuirsi al calo del fatturato interno (-2,1%), mentre quello estero si mantiene positivo (+0,7%).
Gli ordinativi seguono un andamento analogo al fatturato e scendono dell’1,1%, scontando la crisi del mercato nazionale (-1,4%), mentre la domanda estera ritorna positiva (+1,3%).
Il mercato del lavoro rimane stabile, analogamente a quanto riscontrato in sede regionale, con variazioni del numero degli addetti prossimo allo zero. Analogamente a quanto avviene nell’intera Lombardia sembra arrestarsi l’andamento negativo dei prezzi che in provincia, dopo sei trimestri consecutivi segnati dalla deflazione, mostra un +0,3% per le materie prime, mentre rimangono stabili i prezzi dei prodotti finiti.
Il confronto con la Lombardia – che mostra un’accelerazione congiunturale della produzione e del fatturato insieme ad un sostanziale mantenimento del livello occupazionale, – evidenzia chiaramente il riavvicinamento del dato provinciale a quello regionale. Fermo invece il dato produttivo nazionale che, oltre ad essere ancora nettamente al di sotto del livello del 2010, sembra interrompere il timido tentativo di risalita rilevato nei primi mesi dell’anno.
Sul fronte dei ricorsi alla Cassa Integrazione Guadagni, i dati rilevati concordano con le informazioni sulle ore autorizzate provenienti da fonte INPS e confermano una lieve ripresa del fenomeno.
L’indagine Unioncamere sulle ore effettivamente utilizzate, riferite solo alla gestione ordinaria, mostra un dato in aumento rispetto al valore medio del 2015 raggiungendo lo 0,9% del monte ore complessivo, anche se in calo rispetto al precedente trimestre. Il numero di imprese che hanno fatto ricorso alla Cassa Integrazione risulta invece in aumento dal 9,8% all’11,3% del totale. Nell’intera regione la percentuale di imprese interessate alla Cassa Integrazione è stata del 12,7% e le ore utilizzate hanno costituito l’1,9% del monte ore totale.
PRODUZIONE INDUSTRIALE PER PROVINCIA. 2° TRIMESTRE 2016
Nel confronto con le altre province lombarde, il dato congiunturale sulla produzione industriale di Cremona (+0,9%), la colloca appena al di sopra della media regionale.
Il quadro provinciale tendenziale, quello cioè che risulta dal confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, mostra un leggero calo della produzione (-0,5%), in controtendenza rispetto alla Lombardia (+2,2%). Il fatturato a prezzi correnti, dopo due anni e mezzo di crescita ininterrotta, segna un -3,5% – contro il +1,9% regionale – e riflette il calo sul fronte interno (-5,9%). Per gli ordinativi, l’inversione di tendenza è ancora più evidente: quelli complessivi confermano il -4%; trend analoghi si registrano sia sul fronte interno (-3,8%) che su quello estero (-4,5%), mentre in Lombardia sono entrambi positivi. Il numero degli addetti, su base annua, è l’unico indicatore che si mantiene positivo: cresce ancora dell’1% ed è in linea con il dato lombardo.
Dalla rilevazione emerge anche che, a fine giugno 2016, la percentuale sul totale delle aziende ancora in crisi scende dal 44% al 42%, mentre cresce dal 44% al 50% la quota di quelle in crescita tendenziale.
Nel comparto dell’artigianato produttivo, i dati congiunturali mostrano alcuni segnali confortanti. La produzione giunge alla sua ottava variazione positiva consecutiva (+0,5%) e gli ordinativi segnano un ottimo +5% che però è favorito dal confronto col dato decisamente negativo del trimestre precedente, inserendosi in un trend ancora molto debole. Il fatturato (-0,4%) torna a scendere leggermente dopo diversi trimestri positivi ed il numero di addetti si mantiene sostanzialmente invariato (+0,2%).
Il panorama delle variazioni intervenute rispetto allo stesso periodo dell’anno 2015, mostra il segno positivo solo per la produzione (+1,7%), mentre il fatturato scende dell’-1,1%, gli ordinativi totali perdono quasi tre punti percentuali e l’occupazione cala dello 0,6%.
E’ comunque un quadro strutturale in miglioramento quello che emerge dai risultati produttivi ottenuti dalle imprese artigiane negli ultimi dodici mesi: aumenta dal 37 al 39% del totale la quota delle aziende che producono di più rispetto all’anno prima, mentre diminuiscono notevolmente, dal 32 al 22%, quelle che invece sono ancora al di sotto del livello raggiunto alla fine di giugno 2015.