Cronaca

Sostegno affitti ed emergenza abitativa, da Regione fondi per Cremona

Regione Lombardia ha approvato nuove politiche per al casa che consentono un investimento complessivo di 17 milioni di euro. E’ quanto spiega Carlo Malvezzi, consigliere regionale cremonese del gruppo Lombardia Popolare, al termine della giunta odierna che ha dato via libera ai provvedimenti.

“Il primo riguarda il ‘Contributo regionale di solidarietà’, in attuazione della legge regionale sui Servizi abitativi appena varata e di cui sono stato relatore, con cui sono stanziati 11,2 milioni di euro – ha specificato Malvezzi –. Si prevede un contributo massimo di 1.200 euro per nucleo familiare in difficoltà economiche momentanee e che utilizza case Aler. Di quel contributo, fino al 60% serve per ridurre il debito pregresso nei confronti dell’ente proprietario e fino al 40% per la copertura delle sole spese dei servizi comuni”. Le risorse arriveranno alle famiglie dopo la sottoscrizione di un ‘Patto di servizio’ che prevede di “corrispondere regolarmente le mensilità del canone di locazione; mantenere aggiornata la prima posizione anagrafica ed economico-patrimoniale; attivare un percorso di politica attiva del lavoro”.

La seconda misura mette a disposizione 5,8 milioni di euro per contrastare l’emergenza abitativa, distribuiti tra i 155 comuni ad alta tensione abitativa. “Cremona e Crema – ha spiegato Malvezzi – risultano nell’elenco e sono beneficiarie, rispettivamente, di 91.901 euro e 47.371 euro. Le risorse serviranno a cogliere due obiettivi: reperire nuovi alloggi nel mercato privato da destinare alle emergenze abitative e sostenere le famiglie con morosità incolpevole ridotta, che non abbiano uno sfratto in corso”.

Per quest’ultimo obiettivo “è prevista – ha detto Malvezzi – l’erogazione di un contributo dal Comune al proprietario, a condizione che questo si impegni a non effettuare lo sfratto per almeno 12 mesi e sia disponibile a non aumentare il canone. I massimali di contributo sono 1.000 euro ad alloggio/contratto; 1.500 euro nel caso di disponibilità da parte del proprietario a modificare il canone in “concordato” o a rinegoziare a canone più basso”.

“Sono misure – ha concluso Malvezzi – di grande impatto, che danno una risposta concreta all’esigenza di fornire un alloggio a chi ne ha davvero bisogno chiamando le famiglie ad una corresponsabilità dall’uscita del proprio stato di emergenza”.

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