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Maria Bresciani, il ritorno di una campionessa. 14 medaglie su 14 gare

Maria Bresciani ai Trisome Games di Firenze, dove per la prima volta sono stati raggruppati i campionati del mondo di 9 discipline sportive per atleti con Sindrome di Down, vince 14 medaglie su 14 gare disputate.

Tornare a casa dopo un’esperienza entusiasmante come quella dei Trisome Games di Firenze 2016 è sempre bello, ma tornare da vincitori lo è ancora di più. Ed è nel locale dove Maria Bresciani lavora che, accompagnata dalla sua allenatrice, nonché tecnico della nazionale Fisdir, Silvia Ferrari, incontra l’altro allenatore Federico Belicchi, suo collega di lavoro. Fra di loro poche parole ma sguardi complici che dicono di una grande soddisfazione e della consapevolezza di avere raggiunto a pieno l’obiettivo prefissato: 14 gare e 14 medaglie. Un obiettivo molto ambizioso, un risultato che fra gli oltre 200 nuotatori di 30 nazioni partecipanti a questi campionati del mondo è riuscito solo a Maria Bresciani. Forse anche per questo che la coppa per la “migliore nuotatrice femmina“ della DSISO, la federazione internazionale che gestisce il nuoto per atleti con Sindrome di Down, è stata assegnata a Maria.

La nuotatrice cremonese, che ha un solo rimpianto, la gara dei 400 mt stile libero dove poteva fare un tempo decisamente migliore anche se in quarta giornata di gare, è diventata un idolo anche per i nuotatori ed i tifosi giapponesi incantati dalla sua nuotata a farfalla. Ed è stato proprio nella qualifica dei 200 mt farfalla dove la nuotatrice dei Delfini Cremona ha dato lezione di tecnica e gestione di gara. Maria, non solo ha fatto il nuovo record del mondo in 3’ 25” 63, abbassando quello che già sembrava un tempo eccezionale realizzato solo due mesi addietro nella piscina olimpionica di Cremona, ma lo ha fatto con una naturalezza che ha strabiliato i presenti.

Maria ha nuotato dando l’impressione di non fare nessuna fatica, come se l’acqua fosse da sempre il suo ambiente naturale nel quale vivere e muoversi, impostando un ritmo regolare e distribuendo le forze in modo perfetto su tutti i 200 mt di gara. Per lei gli applausi di ammirazione che sembrano non finire mai, perché i 17 secondi che occorrono alla seconda per terminare la prova sembrano un’eternità e sono appunto due giapponesi che seguono Maria e che si inchinano alla sua farfalla perfetta. Se a farfalla Maria ha dato lezioni di tecnica è stata la finale dei 200 mt stile libero la gara più dura e con il livello tecnico più elevato che ha visto restare lontano dal podio persino l’australiana Phobe Mitchell, che ha conteso fino all’ultimo la coppa della migliore nuotatrice all’azzurra.

Una finale nella quale il risultato poteva essere stravolto ad ogni bracciata, nella quale l’importante era potere dire “io c’ero”, dove le prime tre atlete sono scese ben 6 secondi sotto il precedente record del mondo ed alla fine si sono trovate racchiuse in meno di 80 centesimi. Non importa se Maria alla fine non ha avuto la visuale sulla spagnola Camino Martinez de la Riva che ha poi vinto, ed ha dovuto accontentarsi di battere la messicana Dunia Camacho in 2’ 57” 07, grande avversaria di molte battaglie a stile libero, quello che davvero ha contato in quel momento è stata, in tutto lo stadio del nuoto Costoli di Firenze, la consapevolezza che il livello tecnico raggiunto dal settore nuoto è decisamente più avanzato di tutte le altre discipline svolte in questa prima edizione dei Trisome Games.

Ma non è stata questa la gara che più di tutte ha mandato in fibrillazione il cuore dei presenti, a partire dal Presidente federale Fisdir Marco Borzacchini, fino al CT Marco Peciarolo ed al numeroso pubblico in quel momento sugli spalti, ma bensì la staffetta 4×100 stile libero femminile. La gara era iniziata in sordina con il Messico che subito ha preso il largo con un netto vantaggio su Australia e Gran Bretagna, mentre l’Italia era quarta al primo cambio con uno svantaggio di ben 15 secondi. La gara sembrava segnata, ormai si poteva sperare solo nel terzo posto per le staffettiste azzurre, ma già nella seconda frazione inizia il recupero dell’Italia che supera la Gran Bretagna e di poco anche l’Australia, mentre rimane di 15 secondi il distacco dal Messico.

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Nella terza frazione i messicani presentano l’atleta più debole della squadra ed Australia ed Italia ne approfittano per recuperare terreno. Le due squadre appaiate riescono ad avvicinarsi alle messicane riducendo a 2 secondi il distacco ed il pubblico inizia a scaldarsi urlando ed incitando le proprie atlete, gli italiani sperano in Maria Bresciani ultima frazionista, che ha il duro compito di recuperare i 2 secondi alla messicana Marianna Escamilla campione mondiale uscente dei 100 mt stile libero: un’avversaria ostica. Maria ci crede ed inizia il suo recupero che nei primi 50 mt la porta a ridosso della messicana e pochi metri dopo la virata avviene l’aggancio, il pubblico è tutto in piedi e le tribune dello stadio Costoli iniziano a vibrare sotto il peso e l’energia delle persone che agitandosi incitano le due atlete, i cuori iniziano a battere forte e le gambe tremano dall’emozione che le due nuotatrici regalano ai presenti.

La messicana, quando vede Maria al suo fianco, ha una reazione forte e tenta un cambio di ritmo, ma Maria ha la capacità di reagire e non molla, le due atlete rimangono appaiate e quasi istintivamente si avvicinano tra di loro fino a toccarsi sotto la corsia galleggiante che divide gli spazi fra le due. Il tempo sembra fermarsi, tutti che si chiedono in cuor loro chi la spunterà in quella che sembra più una battaglia che una competizione di nuoto, ognuna delle due atlete cerca le forze per resistere ed il testa a testa continua regalando emozioni incontenibili fra il pubblico. Si giunge agli ultimi 5 metri e nessuna delle atlete riesce a prevalere anche se il ritmo della nuotata è divenuto altissimo, ma ecco che arriva la svolta, il colpo finale che solo un grande cuore può comandare, tre sole bracciate, destra, sinistra e poi ancora destra che va a toccare per prima con forza la parete della piscina.

Ed è Maria Bresciani che con queste tre potenti bracciate, quasi si solleva sull’acqua e conquista quell’oro che all’inizio sembrava impossibile, con un Messico che è stato anche a oltre 20 mt di distacco. Ma Maria ha creduto in questa vittoria ed ha dimostrato come preparazione, carattere e volontà possono ciò che per gli altri sembra impossibile. Dopo le urla di gioia e gli applausi dei presenti, per un attimo cala il silenzio sulla piscina, quasi a sottolineare quell’impresa che ha portato la staffetta azzurra a precede di 40 centesimi le favoritissime messicane. Tutti si sono inchinati a quella piccola e giovane ragazza cremonese che per arrivare davanti ha dovuto nuotare i 100 mt in 1’ 23” 61 ben un secondo sotto il suo migliore crono della finale del giorno prima. Chi c’era ha ringraziato di trovarsi li in quel momento e di avere potuto vivere quell’emozione così grande che raramente lo sport ha saputo regalare come in questa occasione: grazie Maria.

In queste tre gare è racchiuso tutto il mondiale di Maria Bresciani che si conclude con con i 6 titoli nei 50, 100 e 200 mt a farfalla e le staffette 4×50 e 4×100 miste e la 4×100 stile libero. A questi si aggiungono gli argenti nei 50 e 200 mt stile libero, la 4×50 mista mista e la 4×50 stile mista e 4 bronzi nei 100 e 400 mt stile libero, 200 mt misti e staffetta 4×50 stile libero. Queste 14 medaglie ai campionati del mondo permettono a Maria, a soli 20 anni, di raggiungere quota 63 medaglie ai campionati internazionali assoluti (olimpiadi, mondiali ed europei), superando il record di medaglie internazionali vinte da un atleta italiano che apparteneva al compianto Edoardo Magiarotti con 52 medaglie, seguito da Valentina Vezzali con 44, entrambi schermitori. Per il mondo paralimpico una grande soddisfazione che vede valorizzato il prezioso lavoro di questi ultimi anni svolto dal Presiedente Luca Pancalli.

Maria Bresciani ai Trisome Games di Firenze, dove per la prima volta sono stati raggruppati i campionati del mondo di 9 discipline sportive per atleti con Sindrome di Down, vince 14 medaglie su 14 gare disputate, centrando il suo obiettivo principale ovvero di raggiungere quota 63 medaglie conquistate ai campionati internazionali assoluti (olimpiadi, mondiali ed europei), superando il record di medaglie internazionali vinte da un atleta italiano che apparteneva al compianto Edoardo Magiarotti con 52 medaglie, seguito da Valentina Vezzali con 44, entrambi schermitori. Nel dettaglio le gare di Maria che ha vinto 6 ori, 4 argenti e 4 bronzi:

ORO – 50 mt farfalla in finale il record europeo in 40” 21
ORO – 100 mt farfalla in finale 1’ 33” 02 a soli 10 centesi dal suo record mondiale
ORO – 200 mt farfalla in finale 3’ 31 26, in qualifica record mondiale con 3’ 25” 65
ORO – staffetta 4×50 mista 3’ 05” 33 x Maria frazione a farfalla nuotata in 39” 70
ORO – staffetta 4×100 mista 6’ 50” 33 record del mondo x Maria frazione a farfalla in 1’ 34” 98
ORO – staffetta 4×100 stile libero femmine 6’ 16” 62 record mondiale Maria in quarta frazione nuota in 1’ 23” 61
ARGENTO – 50 mt stile libero 37” 81 nuovo record europeo
ARGENTO – 200 mt stile libero 2’ 57” 07 record italiano
ARGENTO – staffetta 4×50 mista mista 2 maschi e 2 femmine 2’ 46” 11 x Maria la frazione a stile in 37” 25
ARGENTO – staffetta 4×50 stile libero mista 2 maschi e 2 femmine 2’ 26” 98 record europeo x Maria la prima frazione in 40” 02
BRONZO – 100 mt stile libero 1’ 24” 82 record italiano
BRONZO – 400 mt stile libero 6’ 34” 69
BRONZO – 200 mt misti 3’ 38” 62
BRONZO – 4×50 mt stile libero femminile 2’ 48”81 Maria quarta frazione in 40” 14

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