Economia

Ascomfidi: nel primi 6 mesi credito imprese aumentato di un terzo rispetto al 2015

I dati sul credito alle imprese sembrano dare forza alla speranza di un ritorno alla crescita, anche se ottenere liquidità dalle banche non è sempre scontato. Federico Corrà, presidente di Ascomfidi, il consorzio fidi di Confcommercio, è un osservatore privilegiato per una riflessione sul tema.

“Nei primi sei mesi di quest’anno – spiega – abbiamo offerto garanzie che hanno permesso erogazioni per circa un 30% in più di quanto eravamo riusciti a fare nello stesso periodo del 2015. E’ aumentato anche il numero delle pratiche che segna un incremento di quasi il 50%”.

Se analizziamo questi risultati emerge chiaramente il ruolo strategico dei Confidi e la richiesta di credito delle nostre aziende. “L’impresa trova in AscomFidi un partner solido, ben capitalizzato e riconosciuto dagli Istituti di Credito, dunque un vero e proprio alleato per ottenere un finanziamento, per di più a condizioni migliori rispetto a quelle che potrebbe ottenere attraverso una trattativa diretta”.

“Per quello che è il punto di osservazione di Cremona non tutti i comparti hanno ancora ritrovato la strada della crescita. “Dai nostri dati il commercio all’ingrosso sembra funzionare un po’ meglio di quello delle vendite al dettaglio, di fatto ancora al palo. Sono positivi i dati sui trasporti, nel senso che le azienda da noi affidate anche come Asconfidi Lombardia non palesano particolari problematiche anche se la performance migliore di crescita è realizzata dalle aziende legate all’arte bianca, fornerie e pasticcerie in particolare, che sembrano avvalorare la tesi di aver raggiunto un livello di consumi non più comprimibili dal quale si sta’ ripartendo. Un notevole grado di sofferenza caratterizza, invece ancora i comparti legati alla moda e alla ristorazione, sempre fatte salve alcune isole felici”.

Per Corrà ci sono altri indicatori che, comunque, danno forza alla speranza di una ripresa. “Il 30% di quanto abbiamo deliberato è destinato ad investimenti, un 25% sono fidi di cassa e il 45% liquidità gestione corrente o consolidamento debiti. Se escludiamo le linee a breve termine dal ragionamento in quanto solo di recente aggiunte al pacchetto ascomfidi e consideriamo esclusivamente il rapporto tra investimenti e liquidità, si nota che il numero di richieste del primo tipo sta’ notevolmente incrementando il suo peso complessivo. E’ una testimonianza tangibile di quanto le aziende credano in quello che fanno, pur tra mille difficoltà, delle inesauribile vena imprenditoriale che caratterizza anche il nostro territorio e della voglia di guardare sempre oltre l’ostacolo, che si veda o meno la famosa luce in fondo al tunnel”.

“Anche la definizione di pacchetti speciali, penso alle agevolazioni per le imprese giovanili e femminili e non dimentico i fidi di cassa a costo zero ottenibili a particolari condizioni di delibera – spiega Corrà   -sono elementi utili per riaffermare come il nostro Confidi sia vicino alle imprese in ogni situazione; da quelle più positive a quelle di maggiori difficoltà”. “In questi ultimi mesi –  conclude il Presidente – stiamo anche facendo ulteriori valutazioni con il nostro Consiglio di Amministrazione, in vista della prossima nascita del nuovo Organismo di Vigilanza che avrà il compito di certificare ed autorizzare i confidi minori come il nostro ad operare. Abbiamo un’idea che per il momento non possiamo anticipare ma che riteniamo possa essere in grado di superare buona parte delle problematiche derivanti dalla ormai famosissima centrale rischi…accelerando anche i tempi di erogazione del piccolo credito.

Abbiamo messo a punto pacchetti specifici che sapessero rispondere in maniera più efficace alle esigenze delle aziende. Penso non solo ai progetti per la liquidità ma anche appunto alle azioni per il credito alle donne e ai giovani. A tutte le imprese offriamo la nostra esperienza e la nostra professionalità. Dare credito alle imprese è l’impegno che ci siamo presi e di cui siamo più che mai convinti”.

 

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