Omicidio Frank, condanne a 6 anni e 5 anni e 4 mesi per gli indiani 'cremonesi'
Due ergastoli, una condanna a 20 anni, una a 6 anni e una a 5 anni e 4 mesi. Questa la decisione del gup di Brescia Alessandra Sabatucci che ha deciso le sorti degli imputati coinvolti nel duplice delitto di Francesco Seramondi e della moglie Giovanna Ferrari.
Due ergastoli, una condanna a 20 anni, una a 6 anni e una a 5 anni e 4 mesi. Questa la decisione del gup di Brescia Alessandra Sabatucci che ha deciso le sorti degli imputati coinvolti nel duplice delitto di Francesco Seramondi e della moglie Giovanna Ferrari, freddati l’11 agosto dello scorso anno nella loro pizzeria da asporto nella prima periferia di Brescia, alla Mandolossa. Tra gli imputati, anche Gurjeet Singh (detto ‘Jetta’), 29 anni, indiano residente a Robecco d’Oglio, condannato a sei anni per aver fornito le armi, e Jasvir Lal, 30 anni, connazionale di Offanengo, condannato a 5 anni e 4 mesi per la ricettazione del fucile. Per ‘Jetta’, il pm Valeria Bolici aveva chiesto l’ergastolo. Per la procura, l’indiano avrebbe procurato l’arma, concorrendo così nell’omicidio, essendo lo stesso a conoscenza che il delitto sarebbe stato commesso. Per Jasvir Lal, invece, il pm aveva chiesto una pena di tre anni, sei mesi e 1.200 euro di multa. Intorno al 13 aprile del 2015, Gurjeet Singh e Jasvir Lal avrebbero venduto ai killer il fucile Breda con le dimensioni delle canne alterate per aumentarne la potenzialità e renderne più agevoli il porto, l’uso e l’occultamento.
Due le condanne all’ergastolo, una per il pakistano Mohammad Adnan e l’altra per l’indiano Sarbjit Singh, i due esecutori materiali del duplice delitto. Pena di 20 anni, invece, per Santokh Singh, l’indiano che aveva contribuito alla realizzazione del piano criminale.
Nell’inchiesta sono coinvolti altri due indiani residenti nel Cremonese e un sardo residente a Castelvetro Piacentino, accusati a vario titolo di ricettazione e favoreggiamento. Questi ultimi hanno scelto di andare a dibattimento.
Sara Pizzorni