Scontri, il sindaco: 'La sentenza ripugna la coscienza dei cremonesi'
Il sindaco Gianluca Galimberti è intervenuto in merito alla sentenza sugli scontri del 24 gennaio: "Siamo assolutamente rammaricati per questa decisione che riteniamo ingiusta per la ferita che quel 24 gennaio 2015 ha rappresentato per tutta la città di Cremona".
Sulla sentenza pronunciata oggi dal gup Christian Colombo che nei confronti di due dei tre esponenti dei centri sociali finiti a processo ha riqualificato l’originario reato di devastazione in quello meno grave di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, condannando il solo Samuele Tonin a risarcire i danni al Comune da quantificarsi nel separato giudizio civile, è intervenuto il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti: “Le richieste del Comune di Cremona”, ha commentato in una nota il primo cittadino, “sono state accolte solo molto parzialmente limitatamente al risarcimento del danno al comando della polizia locale e delle spese di costituzione di parte civile, a carico di un solo imputato”. Per il sindaco, “il mancato riconoscimento dei danni diffusi alla cittadinanza ripugna la coscienza intera della città e dei cremonesi. Siamo assolutamente rammaricati per questa decisione che riteniamo ingiusta per la ferita che quel 24 gennaio 2015 ha rappresentato per tutta la città di Cremona. Ora attendiamo le motivazioni della sentenza che non ci soddisfa, anche perché totalmente difforme da quella emessa nel processo parallelo”. “Speriamo”, ha concluso Galimberti, “di poter reiterare le nostre richieste nel processo di appello che auspichiamo venga promosso dalla Procura di Cremona o da quella Generale di Brescia o da entrambe. Lo ribadiamo: Cremona ripudia qualsiasi violenza, di qualsiasi colore”.