Cronaca

Abusivi della bellezza, Cna lancia l'allarme: rischio di gravi danni

Stop agli abusivi della bellezza. La campagna lanciata dalla Cna nazionale, ‘Non sto più nella pelle’, si concretizza anche a Cremona, dove sono numerosi i casi di abusivi: estetisti e parrucchieri che lavorano senza avere qualifiche e competenze necessarie, ricevendo in casa e quindi senza avere una partita Iva ne un negozio. “Non sappiamo quantificarli ma sono numerosi” evidenzia Nevio Mainardi, responsabile del settore benessere e sanità di Cna Cremona. “Sono sempre più numerosi i danni provocati dagli abusivi, in ambito estetico. Dal punto di vista commerciale è un danno per gli operatori professionisti, che hanno da rispettare una serie di obblighi e adempimenti che comportano costi elevati. Costi che l’abusivo invece non sostiene, potendo così praticare prezzi più bassi”.

Ma che ne è della sicurezza del cliente? “Capitano spesso casi di persone che vengono da noi professionisti per rimediare i danni provocati da questi abusivi” racconta Patrizia Ottolini, rappresentante degli estetisti. “Ad esempio in campo estetico c’è il problema della nail art. Sempre più persone si mettono a fare le unghie in casa senza avere alcuna qualifica in merito, solo perché hanno guardato qualche video su youtube e hanno accesso a materiale professionale. Tutto questo crea problematiche igieniche non indifferenti. Prodotti di bassa qualità e strumentazione non adeguatamente sterilizzata rischia di provocare funghi, micosi e perdita di unghie”.

C’è poi il problema dei centri olistici. “Vi sono persone che aprono attività di centro olistico e mettono le mani addosso alle persone facendo veri e propri massaggi senza avere la competenza per farli” spiega ancora Ottolini. “Quando invece anche noi estetiste abbiamo un sacco di limitazioni nel fare i massaggi. A questo proposito ci sono difficoltà di dialogo con le Asl e normative molto confuse”.

Da non dimenticare infine i centri massaggi cinesi. “Ottengono le autorizzazioni attraverso dei prestanome ma poi all’interno non vi lavorano professionisti dell’estetica. E spesso alla fine vengono chiusi per prostituzione”.

“Non è accettabile, oltre che pericoloso, che persone senza titoli e qualifiche offrano servizi legati al benessere della persona, senza il rispetto di alcuna norma, con rischi gravi per la salute” evidenzia Corrado Boni, della presidenza di Cna Cremona.

Per contrastare questo fenomeno che genera un’insostenibile concorrenza sleale nei confronti delle imprese regolari, la Cna ha avviato da tempo numerose iniziative: indagini conoscitive, campagne rivolte ad informare sui rischi che si annidano dietro i servizi offerti abusivamente, ha firmato protocolli d’intesa con Sindaci, Prefetti, Comandi dei Carabinieri, Guardia di Finanza ed Enti di vigilanza e si è fatta portatrice di denunce di attività abusive.
Non sono mancati i risultati ma non basta. “L’abusivismo è in costante crescita e siamo molto preoccupati per il futuro delle nostre imprese e soprattutto per la salute delle persone” continua l’associazione.

La campagna nazionale dell’associazione, punta quindi alla sensibilizzazione sui danni provocati da operatori abusivi, accompagnata da una petizione rivolta alle istituzioni al fine di ottenere maggiore attenzione su questo grave fenomeno. “Unitamente alla petizione, Cna porterà all’attenzione del Parlamento proposte finalizzate a rendere più efficaci il sistema dei controlli e i percorsi di qualificazione degli operatori. Fondamentali saranno anche momenti di confronto sul territorio per sensibilizzare cittadini, imprese e istituzioni, sulla gravità della situazione e porre in essere le azioni necessarie a debellare questa piaga. Per questo la Cna porterà in tutti i negozi, i saloni di acconciatura e di estetica associati, il manifesto da esporre in vetrina per sensibilizzare anche l’opinione pubblica”.

lb

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