Economia

Le reti idriche di Aem sono passate a Padania Acque: Valore 70 milioni

Da ieri gli impianti e le reti idriche del comune di Cremona non appartengono più ad Aem Spa ma a Padania Acque. Si è conclusa infatti, con il voto dell’assemblea dei soci di Padania Acque, l’importante fase di acquisizione degli impianti di proprietà di AEM Cremona S.p.A., passo importante per adempiere ad una precisa normativa (il D.Lgs 152/06 che impone al soggetto erogatore del servizio non solo la gestione, ma anche la proprietà delle reti e delle infrastrutture) ma indirettamente anche per dare linfa vitale al processo di risanamento del debito di Aem. Il voto di ieri è avvenuto previo parere positivo del Comitato di Indirizzo e controllo. 62,3 milioni il valore di reti e infrastrutture conferite, 7,7 milioni i crediti di Padania verso Aem, il che porta l’attivo dell’operazione a 70 milioni. Il passivo è rappresentato da circa 38 milioni in mutui contratti con le banche, più altre voci per un totale di 50 milioni. Uno solo il voto contrario espresso in assemblea, quello del sindaco di Vescovato Maria Grazia Bonfante.

“L’operazione –  ha ricordato dal Presidente di Padania Acque Claudio Bodini –  è in esecuzione di quanto deliberato dall’assemblea ordinaria dei soci riunitasi lo scorso 24 maggio (verifica del valore contabile dei beni oggetto di cessione attraverso apposite perizie, l’avvio delle trattative finalizzate all’acquisto dei beni inerenti al servizio idrico integrato delle società patrimoniali, la negoziazione di un accordo quadro avente come oggetto il trasferimento dei suddetti beni e la convocazione dell’assemblea dei soci), la quale aveva dato mandato di avviare i predetti impegni”. “L’operazione attesta il percorso di razionalizzazione, efficienza, qualità e miglioramento del servizio attuato negli ultimi mesi da Padania Acque S.p.A”.
“La decisione – si legge in un comunicato stampa –  è frutto di un lungo percorso di condivisione e dialogo continuo tra Padania Acque, i sindaci del territorio, gli organi di indirizzo e controllo e i vertici delle società patrimoniali per discutere opportunità ed eventuali criticità delle acquisizioni. L’accordo è stato il passo fondamentale per raggiungere la definizione di un piano industriale, il cui obiettivo principale è gestire in modo unitario, economico ed efficace il servizio idrico cremonese.

Il trasferimento della proprietà a favore di Padania Acque S.p.A., che avverrà entro e non oltre il corrente anno, è stato negoziato mediante specifica perizia asseverata, per individuare i cespiti materiali, quantificare i valori immateriali (attività e passività), e mediante apposito ‘accordo quadro’. La stessa forma di cessione di ramo d’azienda verrà utilizzata e applicata, con gli opportuni adeguamenti anagrafici e quantitativi, e previa approvazione del Comitato di indirizzo e Controllo, anche per le analoghe operazioni di acquisizione dei rami d’azienda delle altre società patrimoniali: SCRP – SOCIETA’ CREMASCA RETI E PATRIMONIO S.P.A., ASM CASTELLEONE S.P.A., ASM PANDINO, ASPM SORESINA SERVIZI S.R.L., GISI S.P.A.

“L’operazione di aggregazione dei rami patrimoniali non solo è sostenibile, ma trova valide ragioni economiche e finanziarie come l’eliminazione dei costi relativi al pagamento di un canone per l’utilizzo di beni terzi senza ottenerne la proprietà e la stabilizzazione della tariffa mediante una gestione più efficiente”, ha commentato l’A.D. di Padania Acque Alessandro Lanfranchi. In particolare, i canoni da versare ad Aem Cremona ammontAvano a 4,5 milioni su una spesa complessiva provinciale di 6,8.Considerevoli anche i vantaggi gestionali ed operativi che si concretizzano con la razionalizzazione degli asset del servizio idrico e la realizzazione di lavori su reti e impianti finalmente di proprietà di Padania Acque”. Lanfranchi sottolinea inoltre la grande condivisione, frutto di un percorso di mediazione politica tra sindaci di diversi schieramenti, che ha consentito la quasi unanimità del voto, oltre che di approvare un bilancio “il piú positivo di sempre”, cosa avvenuta la scorsa settimana. Questo, unitamente ad un piano industriale che ridá slancio agli investimenti. “Si è capito – afferma Lanfranchi – che qui non si trattava di poltrone, ma di rendere più efficiente la gestione del ciclo idrico e di dare servizi di alta qualitá ai cittadini, con tariffe tra le più basse d’Italia”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...