Cronaca

Ospedale in affanno, convenzione con l'ex Asl per avere rinforzi

Le nuove funzioni ereditate dal 1 gennaio dall'ex azienda sanitaria (ora Ats) stanno mettendo in sofferenza il personale dell'azienda ospedaliera di Cremona - Oglio Po (ora Asst). Regione in ritardo nella definizione del contingente da far transitare dall'una all'altra struttura.

Ospedale in affanno di personale, dopo aver acquisito molte funzioni che prima erano dell’Asl (ora Ats) ad esempio quelle del settore socio sanitario. La repentina entrata in vigore, dal 1 gennaio 2016, della riorganizzazione sanitaria, voluta dalla Giunta Maroni, sta mettendo in crisi le forze dell’ospedale di Cremona, con personale insufficiente per far fronte a servizi completamente nuovi. Il personale già transitato dall’una all’altra azienda per effetto della riorganizzazione regionale non è sufficiente a coprire  tutte le nuove funzioni e si è resa necessaria la stipula di una convenzione per consentire all’ospedale (ora Asst) di utilizzare personale tuttora in forza all’Ats. La delibera di “messa a disposizione di personale” è pubblicata all’albo pretorio dell’azienda ospedaliera e consentirà alla struttura di avere risorse in più oltre a quelle destinate essenzialmente alle erogazioni di servizi, già transitate all’inizio dell’anno. In particolare, le funzioni in sofferenza sono i servizi amministrativi.  Il passaggio dal vecchio al nuovo sistema è stato affrettato, infatti si parla di “more nella realizzazione di quanto previsto dalla Dgr 4702/2015 … circa l’individuazione degli assetti definitivi per le assegnazioni del personale”. E’ quindi “assolutamente prioritario garantire da parte della Asst di Cremona la continuità dei servizi da erogare alla popolazione assistita, senza interruzioni o disfunzioni. Allo stato attuale è indispensabile, in attesa di ulteriori indicazioni regionali, che l’Asst di Cremona sia supportata nell’espletamento di alcune attività svolte dalle funzioni centrali e strettamente correlate alla fase erogativa delle funzioni transitate”. Di qui la stipula della convenzione, senza aggravi di costi per l’azienda stessa, ma segnale di un grave ritardo nella definizione dei contingenti da far transitare dall’una all’altra struttura.

gbiagi

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