Politica

Riforma costituzionale, si rafforza il fronte del sì degli amministratori cremonesi

Si rafforza il fronte degli amministratori che aderiscono al sì al prossimo referendum. Tra questi, anche i componenti della giunta comunale di Cremona.

Si rafforza il fronte degli amministratori che aderiscono al sì al prossimo referendum. Tra questi, anche i componenti della giunta comunale di Cremona. In una nota, il Pd di Crema spiega le motivazioni che portano all’appoggio alla riforma costituzionale:

“La riforma costituzionale”, si legge nel testo, “punta a rafforzare e semplificare il governo del paese e interviene solo sulla parte seconda della Costituzione (quella che si occupa dell’ordinamento della Repubblica, cioè dell’organizzazione dei poteri pubblici). La parte prima (che segue i principi fondamentali e contiene il catalogo dei diritti e dei doveri delle persone) non è toccata”.

La riforma, spiega nel comunicato il Pd di Crema, si muove su sei percorsi democratici: “Qualificazione della rappresentanza, con il Parlamento composto da una Camera eletta a suffragio universale, unica titolata a dare e togliere la fiducia al Governo, e un Senato che rappresenta le istituzioni territoriali. Efficacia della decisione, col superamento del bicameralismo e con l’introduzione del voto a data certa sugli atti del Governo considerati necessari alla realizzazione del proprio programma. Estensione delle garanzie, con l’introduzione dello Statuto delle opposizioni e l’innalzamento del quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica. Rafforzamento degli Istituti per la partecipazione e la democrazia diretta, rendendo cogenti le leggi di iniziativa popolare, abbassando il quorum del referendum abrogativo, introducendo i referendum propositivi e d’indirizzo. Contenimento dei costi della politica e meno sprechi, con la riduzione drastica del numero dei parlamentari (315 parlamentari eletti in meno), il controllo dei conti e dei costi delle Regioni, la semplificazione della filiera istituzionale. Riorganizzazione della Repubblica, riportando in capo allo Stato le questioni strategiche, rendendo più chiare le competenze regionali, rafforzando il ruolo delle Regioni con il bilancio in pareggio, superando le Province e concentrando l’azione amministrativa nei Comuni”.

Il Pd fa sapere di ritenere utile questa riforma per il paese: “Da più di trent’anni tutte le forze politiche concordano sull’esigenza di riformare il Parlamento. C’è un mezzo sicuro per delegittimare le Istituzioni: continuare a parlare di Riforme senza realizzarle. Il nostro Paese solo adesso sta tentando di uscire da una crisi profonda e ha bisogno di Istituzioni più efficienti e più all’altezza delle sfide che ci pongono l’economia globalizzata e le stesse difficoltà dell’Unione europea. C’è bisogno di una governabilità più rapida ed efficace. E’ necessario che rappresentanza e decisione trovino un miglior equilibrio”. “A maggior ragione”, conclude il comunicato, “dopo la scelta della Gran Bretagna di uscire dalla Comunità Europa, c’è bisogno di un’Italia più forte”.

Tra i 150 firmatati, nomi conosciuti della politica locale come il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, i suoi assessori, l’ex sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio, Giuseppe Tiranti, Giuseppe Tadioli, Roberto Mariani, Luciano Pizzetti, Giuseppe Storti e tanti altri tra parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, amministratori locali, consiglieri comunali e cittadini cremonesi.

IL DOCUMENTO DEL PD

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