Cronaca

Parte il procedimento per il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile

In avvio il procedimento per la redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Lo ha deciso la Giunta nella seduta odierna. Si tratta di un ulteriore passaggio nell’ambito della pianificazione della mobilità come già intrapreso con l’approvazione, nel luglio 2015, del Piano finalizzato a riorganizzare la sosta e la mobilità in centro storico con una nuova visione complessiva della ZPRU (Zona di particolare rilevanza urbanistica) volta al recupero e alla riqualificazione degli spazi urbani, con una maggiore attenzione all’ambiente ed alla sicurezza della mobilità pedonale e ciclabile anche attraverso un aumento dell’area pedonale, alla riduzione della congestione, attraverso una facilitazione nella ricerca del parcheggio.

Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è promosso dalla Commissione Europea (Piano d’azione sulla mobilità urbana 2009; Libro Bianco sui Trasporti 2011) quale strumento di pianificazione di nuova concezione per affrontare le criticità legate alla mobilità nelle aree urbane e le sfide nell’ambito dei trasporti in un’ottica maggiormente integrata e sostenibile rispetto a quanto promosso dagli strumenti di pianificazione tradizionali. Come descritto nelle Linee Guida “Sviluppare ed attuare un Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile” (documento redatto per la Commissione Europea nell’ambito dell’ European Platform on Sustainable Urban Mobility Plans), il PUMS è un piano strategico volto a soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle imprese in ambito urbano e periurbano per migliorare la qualità della vita. Il PUMS pertanto non va considerato come un ulteriore piano, ma deve integrarsi con gli strumenti esistenti, valorizzando i principi di integrazione, partecipazione, valutazione e monitoraggio.

Il Piano Urbano della Mobilità sostenibile ha come finalità la creazione di un sistema urbano dei trasporti con i seguenti obiettivi: garantire a tutti i cittadini opzioni di trasporto che permettano loro di accedere ai servizi chiave; migliorare le condizioni di sicurezza; contenere l’inquinamento atmosferico e acustico, le emissioni di gas serra e i consumi energetici; migliorare l’efficienza e l’economicità dei trasporti di persone e merci; contribuire a migliorare l’attrattività del territorio e la qualità dell’ambiente urbano a beneficio di cittadini e di chi viene in città.

Le caratteristiche di base del PUMS sono una visione strategica di lungo periodo, l’approccio partecipativo, lo sviluppo integrato ed equilibrato di tutte la modalità di trasporto, l’integrazione orizzontale e verticale, la valutazione della performance corrente e futura, il monitoraggio, la valutazione e revisione periodica e regolare, nonché la considerazione dei costi esterni per tutte le modalità di trasporto. Per avviare il percorso di partecipazione sul PUMS si è reso necessario revocare la delibera n. 25 del 7 febbraio 2013, con la quale era stato avviato il procedimento per la redazione del PUM (Piano Urbano della Mobilità) che non ha visto lo sviluppo e la conclusione dell’iter procedurale di approvazione nel precedente mandato amministrativo.

“Dopo il riordino della sosta nel centro – commenta l’assessore alla Mobilità Alessia Manfredini – l’avvio del procedimento che porterà alla redazione del PUMS rappresenta un passaggio fondamentale, in un’ottica di mobilità sostenibile, coerente con le azioni sino ad ora compiute da questa Amministrazione: basti pensare al Biciplan, al bike sharing, al piano di installazione di ricarica di veicoli elettrici, al riordino dei permessi con modalità smart e al trasporto pubblico. Il PUMS porta con sé varie opportunità, come ad esempio quella di accedere a finanziamenti europei, e permetterà di avere uno strumento di pianificazione di nuova concezione, promosso a livello europeo, in grado di affrontare le sfide future e superare una regolamentazione decisamente inadeguata. Ricordo infatti che è ancora in vigore il Piano urbano della mobilità datato e redatto nel 1994, carente sotto molti aspetti, come quelli legati alle trasformazioni territoriali e viabilistiche e ai nuovi obiettivi di sostenibilità ai quali il Comune deve tendere”.

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