Cronaca

Poste e nuovo modello di recapito, Slp Cisl: 'Lavoratori spostati, pronti a vie legali'

Dopo “i primi giorni di applicazione del nuovo modello di recapito, a Cremona e a seguito di tutta la fase di preparazione dello stesso, portata avanti in modo unilaterale dall’azienda, la Slp Cisl registra una serie di criticità che mettono seriamente a rischio la qualità del servizio e l’efficienza organizzativa. Criticità che dopo la partenza dei cosiddetti giorni alterni si stanno verificando”. Inizia così una nota del sindacato sulla situazione delle Poste. “L’unica cosa che ha saputo fare l’azienda Poste è trasferire personale interno addetto alle lavorazioni interne, in questo momento nevralgico per la preparazione della corrispondenza, da Cremona ufficio, già in criticità, verso altri centri dove questa criticità non sussiste, perdendo di vista quelle che sono le vere problematiche e creando sempre più disservizi alla clientela”, attacca la sigla sindacale.

Corrispondenza“Poste è determinata a risanare il deficit che il recapito produce. Per far questo non ha individuato altra via possibile che il solito taglio del costo del lavoro. Quindi con la scusa della drastica riduzione dei volumi di corrispondenza, dovuto essenzialmente ai nuovi mezzi di comunicazione sempre più all’avanguardia, ha deciso di portare avanti un piano che nella sostanza porterà ad un ridimensionamento del servizio di distribuzione della corrispondenza. Quel che si nasconde dietro a questa strategia è che la privatizzazione dell’azienda sta subendo un’ulteriore accentuazione, e quando la quota pubblica del Ministero del Tesoro scenderà al 30% e sarà immessa del tutto sul mercato, a quel punto per perseguire gli obiettivi di mercato i tagli saranno inevitabili”.

“Stendiamo un velo pietoso circa le modalità di comunicazione solo verbali della nuova implementazione-organizzazione, forse l’azienda – prosegue la nota – si aspettava che sarebbero state le organizzazioni sindacali ad informare i lavoratori sulla base delle informazioni riservate (e quindi non divulgabili) da tutti ricevute alla riunione del Comitato Tecnico Regionale, alla quale, per altro nessuno ha preso parte, e nonostante tutto, l’Azienda è andata avanti nell’implementazione”.

“Assurdo”, commenta Pietro Triolo, Slp Cisl, che ha raccolto lamentele e preoccupazioni da parte del personale che si sente “senza tutele”. Dichiara Triolo: “Se Poste dovesse continuare su tale linea, spostando personale da un centro ad un altro, procederemo per vie legali”. Ieri ha inviato una lettera al responsabile Risorse umane regionale (RUOS) e al Responsabile del recapito regionale (capo ALT), all’ufficio legale del sindacato e alla segreteria regionale di Cisl Slp, in cui parla di “violazione dei più elementari sui diritti dei lavoratori”. “Un fenomeno – aggiunge – che alimenta ansie e forti preoccupazioni nei colleghi che non vengono messi dall’azienda nelle condizioni di poter effettuare il proprio lavoro”.

“Sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive dei lavoratori di Poste”, la decisone è stata presa da Slp Cisl, Slc Cgil, Confasal, Failp Cisal e Uglcom, che proclamano lo sciopero dei lavoratori di Poste di qualsiasi settore per un altro mese, dal 10 giugno all’8 luglio. Una seconda mobilitazione necessaria, spiegano le organizzazioni sindacali, dopo che la società finora “non ha dato risposte rispetto alle richieste avanzate. E non ha dato rassicurazioni sulle criticità legate alla consegna della corrispondenza a giorni alterni che sta determinando problemi ai portalettere e disagi agli utenti che si vedono recapitare, in caso di festività, la posta in ritardo di una settimana”.

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