Cronaca

44 anni, senza lavoro da tre e in crisi depressiva: tagliati luce e gas

Foto di repertorio (Sessa)

E’ di ieri l’annuncio che LineaPiù e Comune di Cremona hanno rinnovato l’intesa per evitare i distacchi delle utenze a chi non riesce a pagare le bollette per fondati motivi, ma proprio ieri l’altro D.C. è rimasta al buio e senza acqua calda. LineaPiù ha soppresso le forniture dopo che si era accumulato un debito cospicuo, circa 2000 euro, di cui i servizi sociali erano almeno in parte a conoscenza, perchè la donna abita in una delle case popolari di via Aglio. Da un anno la 44enne, con disturbi depressivi, viene seguita dal circuito di volontari che si è creato attraverso il gruppo Facebook SoS Cremonesi, un raro esempio di solidarietà dal basso. Cibo e generi di prima necessità vengono recapitati a casa da questi volontari ogni settimana e a D.C. sono state pure pagate le cure dentistiche, per 800 euro di valore, tutto grazie alle collette. Ma quel debito così oneroso con l’azienda energetica non può essere saldato dai volontari. “Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con l’assistente sociale che segue il caso – ci spiega Verena Bonini, amministratore del gruppo facebook, insieme a Paola Ronca e Marinella Trini –  Adesso il problema più urgente è poter riattivare le utenze, la somma è troppo elevata per il nostro gruppo ed è importante che il Comune si spenda in prima persona per i riallacci. Noi come gruppo potremo intervenire successivamente. Ci è stato risposto dal Comune che avrebbero contattato il gestore, ma non ci risulta che questo sia ancora avvenuto. Lei non lavora da tre anni, prima faceva comunque lavori saltuari come pulizie e piccoli lavori in bar. Poi due anni fa è morto il padre, che pagava l’affitto ma aveva molte spese mediche, pertanto il debito per le utenze si è  accumulato. Per fortuna da qualche settimana l’abbiamo convinta a riprendere i colloqui al Cps (centro psico sociale), sappiamo bene che è importante che segua terapie e consigli medici”.

A D.C., che soffre d’ansia e ha paura di affrontare gli spazi aperti, tanto che non esce di casa, è stata portata una lanterna chiusa al cui interno può almeno accendere le candele, giusto per non restare completamente al buio. Per il momento l’acqua non le è stata tolta (anche perché il gestore è diverso, ndr) e quindi può almeno lavarsi con acqua fredda. Ma non cucinarsi pasti caldi, ad esempio. Una situazione che potrebbe precipitare da un momento all’altro, che SoS Cremonesi segue con attenzione, insieme a molte altre. Ad esempio quella di una famiglia di tre persone, entrambi i genitori disoccupati, sfrattata di casa e con i mobili rimossi e portati in discarica dai nuovi inquilini.

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