Lettere

Il voto in provincia,
un'analisi dell'Udc

da Giuseppe Trespidi, segretario provinciale Udc

Egregio direttore,

Fino ad oggi l’Udc provinciale ha ritenuto di non far sentire la propria voce riguardo gli importanti appuntamenti elettorali rappresentati dalle elezioni comunali della nostra provincia. L’Udc non ha presentato propri candidati Sindaci ma si è limitata a proseguire una esperienza iniziata cinque anni fa dando vita, in accordo con i responsabili Udc locali, alla lista civica Pizzighettone al centro. Insieme al compianto Fulvio Pesenti, storico riferimento dell’area socialista di Pizzighettone, e a Mario Barbieri e Amedeo Viciguerra, anche loro storici riferimenti dell’area democristiana confluita nell’Udc, ci eravamo messi in gioco. Si diede vita insieme a persone della cultura civica senza etichette, animati dalla volontà di fare del bene alla comunità pizzighettonese attingendo sia da esperienze professionali sia da precedenti impegni nella vita pubblica alla lista civica Pizzighettone al centro con candidato Sindaco Fulvio Pesenti.  I cittadini pizzighettonesi, come facilmente prevedibile, ci assegnarono il ruolo di opposizione, ma questo ci ha permesso di svolgere, nella vita politica locale e nel contesto amministrativo, un ruolo equilibrato e costruttivo ispirato da una testimonianza mai preconcetta nei confronti della giunta in carica e aperta ad un rapporto costruttivo nei confronti dell’altro gruppo di minoranza, con l’obiettivo di privilegiare la buona amministrazione della comunità. Abbiamo sempre cercato – continua Trespidi – di comportarci in modo serio e costruttivo.

Da lì nacque l’idea di provare a lavorare insieme e di presentarci uniti alle elezioni del 2016. Gli incontri con i referenti del PD, FI e Lega pizzighettonesi si sono sempre svolti senza alcun pregiudizio e nell’ambito di una nostra rappresentanza civica e non partitica. Il gruppo di Pizzighettone al centro aveva deciso di privilegiare un Progetto politico e amministrativo che rappresentasse una svolta decisa e innovativa rispetto al passato con uomini rappresentativi non di un passato ma, per la realtà politica e amministrativa, interpreti e protagonisti di un futuro. Questo progetto si è delineato in una “Alleanza civica” sganciata da provenienze politiche ma basata sulle Persone ed è questo metodo e questo approccio che ha portato alla candidatura Luca Moggi alla carica di Sindaco. I Pizzighettonesi col loro voto han premiato questo Progetto politico amministrativo. Adesso con la coerenza e col pragmatismo che ci contraddistingue faremo in modo che si realizzi il programma presentato ai Cittadini. Penso che a Pizzighettone sia stato fatto esattamente tutto quello che bisogna fare per convincere i cittadini e raggiungere un traguardo ed una vittoria che altro non è che l’esito di un buon modo di far politica. Per contro, chi ha riferimenti valoriali al centrodestra può vedere ben sintetizzato nell’amara capitolazione del Sindaco Paolo Riccaboni a Spino d’Adda: l’esito a cui si va incontro quando si perde di vista la prospettiva autenticamente politica che anche un mandato amministrativo deve avere soprattutto in centri non piccolissimi come appunto Pizzighettone e Spino d’Adda. La rottura con la Lega a poche settimane dal voto è stata a dir poco esiziale, e la sconfitta per una ottantina di voti, a fronte dei più di 300 presi dalla lista leghista che correva in solitaria, è la plastica rappresentazione della follia politica a cui porta l’assolutizzazione di ciò che divide, invece che l’affermazione di ciò che unisce.

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