Cronaca

Settantesimo Repubblica: cerimonia e onori a nuovi cittadini e neodiciottenni

foto Sessa

Festeggiamenti per la Festa della Repubblica: anche quest’anno piazza del Comune ha risuonato dell’Inno di Mameli per l’anniversario della vittoria della Repubblica allo storico referendum del 1946. La colonna sonora, eseguita dal Corpo bandistico Città di Cremona, ha puntellato le varie fasi della cerimonia, durante la quale hanno sfilato i Corpi militari dello Stato e i gonfaloni istituzionali,  mentre il prefetto Paola Picciafuochi ha letto il discorso del presidente della Repubblica. Momento clou della mattinata è stata la consegna, in cortile Federico II, del testo della Costituzione italiana e lo statuto comunale ai ragazzi e alle  ragazze che hanno compiuto 18 anni, nonché agli stranieri residenti a Cremona che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Complessivamente 585 i primi e 347 i secondi. Durante la cerimonia il sindaco, Gianluca Galimberti ha commentato l’articolo 2 della Costituzione: “Alla base della nostra convivenza c’è una sacralità della persona, di ognuno e di ognuno insieme agli altri. E ognuno riconosce di avere doveri nei confronti degli altri”, alcune delle parole del sindaco, presente sul palco insieme alla presidente del consiglio Simona Pasquali e all’assessore Rosita Viola. La cerimonia si è aperta con un momento musicale a cura di Daniele Sartori, studente al Conservatorio e si è conclusa con l’intonazione da parte di tutti i convenuti dell’inno di Mameli a cappella. Tra i momenti più significativi, l’intervento spontaneo di una neo cittadina italiana di appena 12 anni, che ha preso la parola per raccontare le sue impressioni sulla festa e per ribadire che “è un diritto avere dei diritti”.

La consegna della Costituzione Italiana sancisce simbolicamente il passaggio all’età adulta e allo stesso tempo rappresenta l’impegno ad essere cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri, e delle regole che sostengono la convivenza civile. I principi contenuti nella Costituzione sono impegni chiari che chi governa ha il compito di rendere concreti ed effettivi e che, se maggiormente condivisi e attuati, contribuiscono a mantenere alto il livello di coesione sociale. Lo Statuto Comunale vuole invece essere un invito alla partecipazione alla vita civile cittadina.

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