Cronaca

Studio epidemiologico su salute e ambiente, primi passi di Comune e Ats

Comune di Cremona e Ats Cremona – Mantova sono intenzionati a promuovere un uno studio epidemiologico sulle correlazioni tra ambiente e salute dei cittadini. Lo ha detto ieri in consiglio comunale l’assessore all’Ambiente Alessia Manfredini, in risposta ad un’interrogazione di Maria Lucia Lanfredi che chiedeva uno studio ad hoc attorno all’area dell’inceneritore. Sull’argomento è intervenuta innanzitutto l’assessore all’Ambiente Alessia Manfredini: “In coerenza con l’adesione, fortemente voluta dal Consiglio comunale, alle Rete Città Sane, in questi mesi si sono rafforzati i rapporti con gli enti preposti ai controlli. Nell’ambito degli incontri e delle collaborazioni esistenti, il 26 maggio con l’assessore Mauro Platè ci siamo confrontati con la struttura dell’Azienda Territoriale Sanitaria (ATS) e il neo direttore dell’ATS Cremona-Mantova Aldo Bellini con la presenza di Anna Teresa Barchiesi (direttore del SIPAV – Sevizio Igiene e Prevenzione Ambiente e Vita) e Salvatore Tuorto. Oltre a confermare che è stato un confronto proficuo e positivo, è stata quella anche l’occasione per affrontare il tema della prevenzione a 360 gradi. Abbiamo appreso che a Mantova esiste un osservatorio epidemiologico che affronta la correlazione tra epidemiologia e le tematiche ambientali che potrà affrontare ed implementare le attività già svolte dal Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria della sede territoriale di Cremona. Abbiamo trovato la disponibilità per valutare la fattibilità di uno studio epidemiologico e avviare un percorso che potrà essere suddiviso in step al fine di valutare, anche attraverso la sottoscrizione di un accordo di programma o un semplice protocollo d’intesa tra ATS e Comune di Cremona, gli effetti ambientali e sanitari dell’inceneritore e di altri impianti presenti sul territorio”.

Al termine del dibattito consigliare Lanfredi ha chiesto di affrontare in modo più approfondito l’argomento in sede di commissione consiliare. Questo il testo dell’ordine del giorno di Lanfredi: “Atteso che Arpa Piemonte, in collaborazione con i comuni di Vercelli e Asigliano Vercellese, ASL e Provincia di Vercelli, ha coordinato uno studio epidemiologico sugli effetti di mortalità e morbilità ai danni della popolazione che risiede nella zona interessata dalla ricaduta delle emissioni dell’inceneritore di Vercelli. Rilevato che: gli esiti di questo studio sono a dir poco allarmanti; in particolare, il comunicato di Arpa Piemonte evidenzia che: “I risultati della mortalità mostrano rischi significativamente più elevati nella popolazione esposta per la mortalità totale, escluse le cause accidentali (+ 20%). Anche per tutti i tumori maligni si evidenziano rischi più alti tra gli esposti rispetto ai non esposti (+60%), in particolare per il tumore del colon-retto (+400%) e del polmone (+ 180%). Altre cause di mortalità in eccesso riscontrate riguardano la depressione (rischio aumentato dell’80% e più), l’ipertensione (+ 190%), le malattie ischemiche del cuore (+90%) e le bronco pneumopatie cronico-ostruttive negli uomini (+ 50%).I risultati dell’analisi dei ricoveri ospedalieri sono stati utilizzati per calcolare l’incidenza di patologie correlate considerando solo il primo ricovero. Dall’analisi emergono dei risultati che confermano molti dei rischi emersi dall’analisi dei dati di mortalità: rischi aumentati per il tumore del colon-retto (+ 35%), depressione (+10%), ipertensione arteriosa (+20%). Anche per le broncopneumopatie cronico-ostruttive i rischi sono aumentati nello stesso modo (+ 12%). Alcuni risultati sono significativamente aumentati solo nelle analisi di morbilità: rischio più alto di ricovero per diabete (+10%), per le malattie degenerative del sistema nervoso centrale (con il 10-20% di aumento del rischio). Rischi aumentati sono stati trovati anche per le patologie epatiche croniche e la cirrosi (+ 30%). I risultati ottenuti sono simili ai risultati di altri studi epidemiologici condotti in passato su inceneritori di vecchia generazione, che avevano evidenziato eccessi di rischio per tutti i tumori, per il tumore del colon retto, per il tumore del polmone, per i linfomi, per le malattie ischemiche cardiache e per le malattie respiratorie. ” (Fonte: http://www.arpa.piemonte.itlnewslconc1uso-lo-studio-epidemiologico-arpa-sullinceneritore-di-vercelli ). Evidenziato che: i risultati prodotti dallo studio diArpa Piemonte sono in linea con i risultati di studi precedenti e confermano il rischio sanitario legato al funzionamento degli inceneritori. Considerato che: nessuno studio epidemiologico è stato effettuato in relazione all’inceneritore di Cremona, pertanto non sono noti al momento gli eventuali effetti sanitari generati in circa 20 anni di funzionamento dell’impianto. Sottolineato che: il piano industriale di Lgh S.p.A., ignorando gli eventuali effetti sanitari già prodotti sulla popolazione, prevede almeno altri 9 anni di funzionamento del forno. Ritenendo necessario che sia effettuato al più presto uno studio epidemiologico per valutare gli eventuali effetti sanitari legati alla presenza del forno di Cremona sulla popolazione della città e dei comuni limitrofi. Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta affinché il Comune di Cremona, alla luce dei dati emersi da Arpa Piemonte, si faccia promotore di una richiesta urgente per la realizzazione di uno studio epidemiologico analogo a quello prodotto nel territorio vercellese, coinvolgendo e sollecitando: i sindaci dei comuni limitrofi; gli assessorati all’Ambiente e alla Sanità di Regione Lombardia; Arpa Lombardia e la Asl di Cremona”.

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