Sanità, la Asst di Cremona prende in gestione i servizi del Nuovo Robbiani
La riforma sanitaria in Lombardia compie un altro passo avanti. In una delibera di giunta regionale votata oggi, si stabilisce che la Asst di Cremona subentrerà a quella di Crema nella gestione del “Polo sanitario nuovo Robbiani”. Questo significa il ritorno a Cremona dei servizi riguardanti le attività sanitarie sperimentali (30 posti sub acuti; poliambulatorio; radiologia e diagnostica per immagini); la gestione delle attività accreditate (dialisi; centro prelievi; Day surgery; Chirurgia a bassa complessità); la sperimentazione del Presidio Ospedaliero Territoriale (Pot) con 20 posti letto a disposizione. Nel passaggio di gestione rimarrà comunque invariato il ruolo dell’operatore privato (C.S.A. Cooperativa sociale) che in partnership col soggetto pubblico (da oggi Asst di Cremona) continuerà a operare sia nella sperimentazione sia nelle altre attività già contrattualizzate.
“L’acquisizione del Polo Sanitario Nuovo Robbiani di Soresina è per l’Asst di Cremona è un’opportunità tesa a potenziare la presa in cura dei cittadini e dei pazienti cronici” ha detto il direttore generale dell’azienda cremonese, Camillo Rossi. “La sperimentazione consentirà, infatti, di sviluppare al meglio i percorsi integrati fra ospedale e territorio attraverso un approccio multidisciplinare, rafforzato dalla presenza degli specialisti degli Ospedali di Cremona e Oglio Po e della Rete territoriale. Non solo. Il Nuovo Robbiani potrà divenire un riferimento essenziale per la gestione delle cure domiciliari.
Attraverso la piena collaborazione con il gestore sarà possibile valutare e rimodulare l’offerta di salute. Non dimentichiamo che fra i principi della legge Regionale 23 è contemplato quello di avvicinare l’assistenza alle persone, secondo modalità diversificate in relazione al bisogno. Ciò sta già accadendo mediante proficue alleanze e strategie sinergiche fra gli specialisti e i Medici di medicina generale; alleanze di cui il Polo Sanitario Nuovo Robbiani diverrà parte integrante”.
“Si procede speditamente verso la piena attuazione della legge regionale 23/2015 – ha dichiarato Carlo Malvezzi, consigliere regionale di Ncd – con la quale il sistema sanitario lombardo evolve verso un più stretto raccordo tra ospedale e territorio. Proprio la realizzazione di un Pot all’interno del Robbiani risponde a questa nuova esigenza, perché garantirà la presenza di un presidio sanitario di livello intermedio, con una differenziazione ed un potenziamento dell’offerta che aumentano le possibilità di cura dei pazienti. Contemporaneamente, con il Pot si valorizza il ruolo dei medici di medicina generale, che rappresentano la prima trincea sul territorio in ambito di salute e che potranno avvalersi proprio dei servizi offerti dal Pot per rispondere ai problemi della cronicità”.
Malvezzi sottolinea infine come “uno dei pilastri della riforma sanitaria è proprio quello di consolidare un modello di sanità sempre più efficiente, che pone al centro il paziente e i suoi bisogni. Ecco perché si è pensato ad un presidio sanitario territoriale: per dare al paziente un livello di cura intermedio, che risponde con più efficacia a determinati problemi ed evita, contemporaneamente, l’intasamento nei pronto soccorsi e nei reparti di Medicina generale”.