Illuminazione pubblica, in palio investimenti da almeno 8 milioni
Un bando di gara che si preannuncia complesso, quello per il completo ammodernamento dell’illuminazione pubblica, dalle zone residenziali come il quartiere Po che lamentano luci troppo fioche, alle aree monumentali del centro su cui vigila la Sovrintendenza. Per questo la predisposizione del bando di gara con cui il Comune affiderà i lavori non è banale, richiede competenze specifiche e non può essere fatta dal personale interno: di qui la scelta di cercare all’esterno tecnici di varie specialità, tramite il sistema degli incarichi professionali. Molto circostanziata la risposta – lampo dell’assessore Alessia Manfredini all’interrogazione che la consigliera M5S Maria Lucia Lanfredi aveva consegnato appena qualche giorno fa, dopo l’uscita della notizia (leggi qui) sull’affidamento alla studio di architettura cremonese M&P facente capo a Giancarlo Magnoli Bocchi, dell’incarico da 39800 euro (50mila, tra Iva e casse professionali) per la predisposizione del bando. Si tratta di trovare un soggetto che si occupi del completo rifacimento dell’illuminazione pubblica, sostituendo tutti i 14mila punti con luci a led, per un importo che si stima attorno agli 8 – 10 milioni di Euro. Il Comune ha preso in carico la gestione dell’illuminazione pubblica nell’ambito della complessa ristrutturazione dei compiti di Aem, che come noto non svolge più dal 1 aprile i servizi strumentali del Comune. Di qui la necessità di reperire un gestore in grado di far funzionare l’esistente ma soprattutto di ammodernare la rete. Oltre alla stesura dal punto di vista tecnico dei contenuti del bando di gara, verrà attivata anche una consulenza legale -amministrativa (anche questa impossibile da compiersi con le sole forze interne del Comune) e un supporto per le verifiche di sostenibilità tecniche ed economico finanziarie.
Dunque la consulenza esterna allo studio Magnoli e Bocchi non sarà l’unica, in vista della predisposizione di una procedura “concorsuale complessa che necessita di più competenze (giuridiche, amministrative, tecniche tecniche e legate alle diverse possibili tecnologie, anche smart-city)”. Tutto ciò – si specifica nella risposta a Lanfredi – non costerà niente al Comune, vincitore di un contributo di Fondazione Cariplo da 343mila euro (da dividersi con Anci Lombardia e Fondazione Patrimonio Comune della stessa Anci) proprio per queste fasi preliminari. “Una grande opportunità – si legge – per usufruire di professionalità e competenze eccellenti”. Nello specifico, il contributo finanzia “l’assistenza tecnica per la strutturazione e l’attuazione di progetti (e conseguenti investimenti) mirati ad ottenere una percentuale di risparmio in termini fisici, per la riqualificazione energetica degli impianti di illuminazione pubblica e degli impianti semaforici. Tra le attività da sviluppare tramite l’assistenza tecnica, oltre alla preparazione e verifica dei documenti tecnico / progettuali, amministrativi e finanziari, è prevista una importante azione finalizzata ad individuare fonti di finanziamento anche tramite le formule del partenariato pubblico – privato contemplate all’interno del codice degli appalti e delle concessioni pubbliche”.
Il Comune avrebbe potuto procedere ad affidamento diretto della consulenza ed ha invece preferito una procedura comparativa, invitando tre ditte con elevate competenze in questo particolare settore. Oltre allo studio M&P, la Main Management & Ingegneria di Bologna e l’Abaco Engineering di Torino.
gbiagi