Spettacolo

Galliano torna a Cremona per l'ultimo concerto del jazz

foto Sessa

Richard Galliano porta a Cremona Jazz il suo progetto musicale “30th Anniversary New Jazz Musette Quartet”, con il quale il celebre fisarmonicista sta festeggiando i 30 anni di carriera nei più prestigiosi teatri del mondo. Il concerto cremonese (il secondo in due anni: Galliani era stato già all’auditorium nel 2014 con un concerto che entusiasmò il pubblico) che conclude la rassegna all’auditorium Giovanni Arvedi è in programma alle 21,15 di martedi 24 maggio (biglietto intero: 30 euro; ridotto under 20 e over 65: 20 euro; ridotto studenti con libretto scolastico: 10 euro). Il concerto spazierà nell’ambito del repertorio delle ultime produzioni, che vanno dal classico, con Vivaldi e Bach, alla sua passione intensa per il Tango, alle colonne sonore di Nino Rota. Al suo fianco il chitarrista Philip Catherine, il contrabbassista Philippe Aerts e il batterista Hans Van Oosterhout.

Quando sembrava che il destino della fisarmonica fosse quello di essere relegata per sempre tra i ranghi della musica popolare più scadente, destinata unicamente alle balere e venisse considerata unanimemente uno strumento con cui era impossibile “swingare”, è apparso Richard Galliano a ridarle nuova linfa quale strumento dalle innumerevoli capacità espressive, adattandola alla flessibilità del jazz. Ispirato da sincera ammirazione per l’amico Astor Piazzolla, inventore del “Tango Nuevo”, Richard Galliano è riuscito, grazie al suo “New Musette”, a rivitalizzare una tradizione tipicamente francese che si pensava non avrebbe mai incontrato innovatori. Seguendo i consigli di Piazzolla, Galliano negli anni Novanta tornò alle sue radici francesi, al repertorio tradizionale composto di valzer musette, di java, di tango che da molto tempo aveva messo da parte. Il grande merito di Galliano sta quindi nella sua originalità, nell’essere riuscito a sintetizzare tutte queste esperienze in una nuova musica, fatta di jazz e di tradizioni filtrate dalla sua personalità.  Nelle sue mani uno strumento popolare come la fisarmonica riesce a sintetizzare con originalità tutte queste esperienze – apparentemente distanti tra loro – in una musica nuova ed europea, in grado di unire improvvisazione jazzistica e tanta tradizione mediterranea.

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