Cronaca

Si ferisce il corpo con una lametta, detenuto 34enne in ospedale

Momenti di paura nel pomeriggio di giovedì presso il carcere di Cremona, dove un detenuto, per una forma di protesta, si è tagliato il corpo con una lametta. A denunciare la vicenda Donato Capece, segretario generale del Sappe (sindacato di polizia penitenziaria). “I tagli erano piuttosto profondi e le ferite serie, tanto che è stato necessario chiamare immediatamente il 118″. Ad accorgersi della situazione proprio gli agenti in servizio presso il carcere. I soccorritori, giunti sul posto in pochi minuti, hanno trasportato il ferito all’ospedale in codice giallo.

“Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. I bravi poliziotti hanno, di fatto, salvato la vita al detenuto che perdeva moltissimo sangue” ha raccontato Capece. “Poteva insomma essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari che hanno operato con professionalità, capacità e competenza”.

Capece sottolinea come l’atto di autolesionismo del detenuto – uno straniero marocchino, ristretto per  reati di droga e prossimo ad uscire (ottobre 2016)  sia “sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel carcere di Cremona sono costanti e continue. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente  in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici”.

Anche Alfonso Greco, segretario regionale della Lombardia, rivolge “solidarietà e vicinanza al Personale di Polizia Penitenziaria di Cremona, che ha saputo gestire in maniera professionale ed impeccabile il grave evento critico” e giudicano la condotta del detenuto che ha posto in essere l’atto autolesionistico “irresponsabile e gravissima. Nel 2015 abbiamo contato nelle carceri italiane 7.029 atti di autolesionismo, 956 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 4.688 colluttazioni, 921 ferimenti. Solo a Cremona ci sono stati 145 atti di autolesionismo, 13 tentati suicidi. Gravi i numeri riferiti alle colluttazioni, 53, e ai ferimenti, 17”.

“Le carceri, dunque, sono ad alta tensione, specie a Cremona: ma lo sono per gli Agenti di Polizia Penitenziaria, sempre più al centro di gravi eventi critici come quello di ieri”, conclude Capece, leader nazionale del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Alla teoria di chi parla di carceri conoscendoli poco, ossia dalla parte della Polizia Penitenziaria, vogliamo rispondere con la concretezza dei fatti. Che parte da un dato incontrovertibile: la Polizia Penitenziaria continua a ‘tenere botta’, nonostante le quotidiane aggressioni. I problemi del carcere sono reali, come reale è il dato che gli eventi critici nei penitenziari sono in aumento… E nonostante la Polizia Penitenziaria sia carente di 8mila agenti in organico, necessari anche per adeguare e potenziare i Reparti di Polizia delle carceri lombardi tra le quali anche Cremona, la Legge di stabilità ha bocciato un emendamento che avrebbe permesso l’assunzione di almeno 800 nuovi Agenti, a partire dall’assunzione degli idonei non vincitori dei precedenti concorsi, già pronti a frequentare i corsi di formazione. E’ sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge, loro malgrado, appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane e lombardi, per adulti e minori. Come dimostra l’atto di autolesionismo che si è verificato ieri a Cremona”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...