Cronaca

Vanitas' e Mercato Europeo, polemica sui troppi eventi nello stesso spazio

All'indomani della chiusura del Mercato Europeo, fioccano le critiche ad organizzatori e amministratori, sull'occupazione degli spazi pubblici in centro storico per manifestazioni di grande richiamo popolare.

All’indomani della chiusura del Mercato Europeo, fioccano le critiche ad organizzatori e amministratori, sull’occupazione degli spazi pubblici in centro storico per manifestazioni di grande richiamo popolare. A lanciare il sasso è Elisa Boldori, organizzatrice da sette anni di Vanitas’ Market, ditta indipendente di eventi dedicati al mondo delle autoproduzioni artigianali, marchi emergenti e vintage. La lettera, resa nota attraverso la pagina Facebook dell’evento, è chiara: “Nonostante le mie sollecitazioni – scrive Boldori – nulla è stato fatto per favorire questa convivenza (forzata), nè da parte delle autorità nè tantomeno da quella degli organizzatori (Confesercenti)”.  L’uno, il Vanitas, valorizza per tre weekend all’anno una Galleria XXV aprile altrimenti povera di idee; l’altro, approdato cinque anni fa a Cremona in viale Po, è stato poi dirottato tra corso Campi e corso Garibaldi incontrando ogni volta le resistenze di alcuni commercianti e residenti.
“Vanitas’ Market – continua la sua ideatrice – pioniere del settore ed inventore di un format del tutto nuovo all’epoca dei suoi esordi, è un mercato/evento composto da più di quaranta selezionati espositori provenienti da tutta Italia: un evento commerciale, certo, ma messaggero di tutta una serie di tematiche molto importanti come la promozione del recupero delle antiche tecniche artigianali, del Made in Italy, del riciclo ed ecosostenibilità, della creatività, dell’occupazione ed imprenditoria giovanile e femminile.
Ma veniamo al punto. Purtroppo da alcuni anni (tre, precisamente) Vanitas’Market si trova a dover convivere con il Mercato Europeo: un evento commerciale che sicuramente riguarda un pubblico molto più ampio, avendo un target completamente diverso.
Non è mia intenzione disquisire sulla qualità dei suoi espositori né tantomeno sulla veridicità dell’aggettivo “europeo” (forse mi è sfuggito che Cina e India siano state annesse?)  sui disagi olfattivi/acustici che provoca al nostro bellissimo centro storico.
Tuttavia mi sento di farmi portavoce di tutte quelle persone, nostri espositori e visitatori, che trovano questa convivenza assolutamente forzata e inutile se non dannosa: troppa gente, troppo chiasso, troppi odori, troppi disagi per viabilità e parcheggi. Troppi eventi, insomma, tutti concentrati in un unico fine settimana.
Oltre alla questione “concomitanza”, riguardo alla quale vorrei ricordare che potrebbe esserci un diritto di precedenza, la domanda fondamentale è: a chi giova veramente il Mercato Europeo in centro storico?
Non a Vanitas’ Market, non agli esercizi commerciali del campo ristorazione, non agli abitanti del quartiere, non ai visitatori esterni che faticano a trovare parcheggio. La domanda rimane aperta, ai cremonesi la risposta”.

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