Cronaca

Riti magici per trovare lavoro. Mago nei guai per truffa: 'Da me solo consigli'

Voleva trovare lavoro, e per riuscirci, un cremonese si era rivolto ad un mago. Per vedere risultati, aveva comprato per 57 euro una candela da rituale, ma il lavoro non è arrivato. Mago a processo per truffa. Ma lui non ci sta e si difende: 'Mai illuso nessuno'.

Voleva trovare lavoro, Mario, un giovane cremonese con problemi di ansia e depressione. E per riuscirci, si era rivolto ad un mago. Per vedere risultati, il cremonese aveva comprato per 57 euro una candela da rituale e aveva seguito le istruzioni. Ma il lavoro non è arrivato, e Mario ha denunciato il mago. Truffa, secondo l’accusa. Il processo si è aperto oggi davanti al giudice Cristina Pavarani nei confronti del mago Osvaldo Guillermo Berretta, con studio a Monselice, in provincia di Padova. Era lui che quattro anni fa Mario aveva contattato dopo averlo visto su una rete televisiva.

“Avevo visto la pubblicità”, ha spiegato oggi in aula la presunta vittima della truffa, “così l’ho contattato. Gli ho detto che avevo problemi di ansia, ma lui sulla salute non trattava, ma io volevo trovare lavoro. Volevo comprare una delle candele che aveva mostrato in tv”. Tramite raccomandata, Mario aveva acquistato per 57 euro una candela da rituale che gli era arrivata a casa insieme ad una pietra e a delle istruzioni. “Avrei dovuto accenderla il 31 ottobre”, ha spiegato al giudice il cremonese, “e concentrami sul mio scopo, così avrei visto i risultati”. Passati tre giorni, però, Mario non aveva ancora trovato lavoro, e così aveva ricontattato il mago.

“Una volta ha riattaccato, poi mi ha detto di richiamarlo perché era impegnato, e una terza mi ha risposto dicendomi che evidentemente avevo un blocco negativo e che quindi bisognava fare un’ulteriore offerta a questa entità, consigliandomi di mettere rum su quella candela, oppure di comprarne un’altra. Così ho fatto. Sono andato al supermercato a comprare un’altra candela, ma non è successo niente”.

Mario aveva richiamato per lamentarsi, e aveva parlato al telefono con la compagna del mago. ‘Sai, io faccio il mio lavoro, Osvaldo ha le sue responsabilità’. “Così mi aveva risposto”, ha riferito il cremonese, che in una successiva telefonata era poi riuscito a parlare con il mago. “Mi ha detto che se non la smettevo di chiamarlo mi avrebbe mandato della negatività, che mi avrebbe fatto star male”.

Mario, dal 1998 invalido civile al 100%, ha raccontato di aver avuto problemi di depressione e di essere stato in cura. “Prima le cose andavano bene”, ha detto, “mi prendevo una pastiglia ed ero a posto, ma dopo questo fatto la mia ansia è aumentata. Il mago si è anche arrabbiato quando gli ho chiesto il rimborso”.

A quel punto il cremonese si era rivolto all’associazione consumatori di Padova e poi aveva sporto denuncia. Nel processo, il ragazzo è assistito  dall’avvocato Silvia Farina, mentre l’imputato, che non era presente, è difeso dall’avvocato d’ufficio Alessia Vismarra.

Ma  Osvaldo Guillermo Berretta, 62 anni, italo argentino, padre di quattro figli, dal ’90 con residenza fissa a Monselice, non ci sta a passare da truffatore. Dal ’92 appare in televisione per “dare consigli” ed è il protagonista di ‘I viaggi di Osvaldo’, dove gira l’Italia per mostrarne le bellezze. “Questo ragazzo aveva delle difficoltà”, ha spiegato il mago, “sapevo che aveva un handicap. Mi chiamava da anni, mi faceva anche i complimenti, poi è successo questo”. “Ma io non faccio che consigliare”, si è difeso il mago. “Per una candela mi hanno chiamato i carabinieri, ma cosa ho fatto?. Io ho una gerarchia spirituale, non illudo nessuno”. Su quanto accaduto, il mago Osvaldo ha parlato di “complotto”. “Quel ragazzo, prima mi ha chiesto 300 euro, poi ne voleva 150, poi almeno che gli restituissi i 50 euro, altrimenti mi avrebbe sputtanato dappertutto. A quel punto ho deciso di non rispondere più alle provocazioni”. “Per 50 euro mi fai tutto questo?”, si è chiesto il mago. “Non era passata neanche una settimana e già a minacciarmi, mi ha detto che mi avrebbe messo sul lastrico”. “Ma che cosa dovevo fare?”, si è chiesto ancora mago Osvaldo: “venire a Cremona a difendermi su una candela?. Gli ho detto di fare quel che voleva”. “Io non posso risolvere il problema subito, io lavoro sull’autostima. Sembra una situazione kafkiana. Se mi fossi arricchito con le candele, allora potrei capire, ma non è affatto così”. In tribunale, l’udienza è stata aggiornata al prossimo 7 ottobre per la sentenza.

Sara Pizzorni

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