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Lgh-A2A: no risposte dai documenti secretati E le minoranze attaccano

La minoranza va all'attacco sulla riunione a porte chiuse in cui si è parlato dei patti tra Lgh e A2A. Unico ad aver visionato gli atti, non divulgati tra i consiglieri, è Andrea Sozzi: "Lì dentro non c'è nulla che possa danneggiare A2A. Ma ci sono informazioni che sarebbero molto utili ai cremonesi".

A sinistra, l'Ufficio di Presidenza su Lgh A2A svoltosi lo scorso novembre

La riunione ‘blindata’ di due giorni fa in Comune sugli esiti della trattativa A2A – Lgh non ha fornito alle minoranze consigliari – le più interessate a scandagliare i termini dell’accordo – quasi nessuna novità in merito al valore economico della partnership né tantomeno in merito al futuro dell’inceneritore. Svoltasi a porte chiuse come Ufficio di presidenza con funzioni di commissione, alla riunione hanno preso parte il sindaco Gianluca Galimberti e l’assessore al Bilancio Maurizio Manzi, il presidente della patrimoniale Massimo Siboni e il dg della holding Franco Mazzini. Ancora molti i punti interrogativi, dovuti in particolare alla non risolta questione della rimodulazione del debito di Aem nei confronti di Lgh e non solo, operazione tuttora in corso e per la quale l’azienda si sta avvalendo di un advisor.

Come già spiegato nei giorni precedenti dal segretario generale Pasquale Criscuolo, nessun documento ha potuto lasciare gli uffici  comunali, ma è stato accessibile ai consiglieri (dietro richiesta di accesso agli atti) solo in visione. Di fatto queste limitazioni, seppure giustificate dalla normativa che tutela la segretezza delle operazioni economico finanziarie di aziende quotate in Borsa, ha vanificato la richiesta di trasparenza delle minoranze. “Un consigliere non rappresenta solo se stesso”, commenta ad esempio Federico Fasani, Ncd, “va da sé che in questa veste si rappresenta un gruppo e una corrente di pensiero. Non è pensabile che un consigliere sia esperto di tutto; per questo una consultazione di documenti complessi, in un ufficio comunale, fatta da un non addetto ai lavori, non è sufficiente per formulare un’opinione su di essi”.

Poi, la richiesta di sempre: “I rilievi che ho mosso sono di tipo politico. Ho chiesto al sindaco se dai documenti lui riesca ad escludere che dal 2024 il termocombustore venga tenuto in vita, ma la risposta non è andata oltre la lettura di una pagina del documento, nel quale si dice sostanzialmente che si vedrà, si valuterà”.

L’unico che prima della riunione di martedì aveva fatto accesso agli atti e visionato il documento, era stato Andrea Sozzi, Obiettivo di Cremona con Perri. “E’ un documento corposo, ricco di spunti interessanti, soprattutto negli allegati. Mi dispiace che i primi tre quarti d’ora della commissione se ne siano andati in una disputa giuridica sulla segretezza dei documenti, perchè poi io sono dovuto andare via. Per quanto mi riguarda, ritengo che nulla di quello che ho letto possa arrecare danno ad A2A, per il fatto di essere società quotata in Borsa. Al contrario. Quanto ho potuto leggere conferma tutte le preoccupazioni che già avevo sul fronte ambientale, che è quello che mi interessa di più. Le avevo già espresse prima ancora di leggere il documento, in un consiglio comunale. A2A non fa questa operazione per perderci, questo mi è sempre sembrato ovvio e questo viene confermato. L’inceneritore rientra in questa strategia di profitto, spegnerlo significa rimetterci.  Quello che davvero non trovo giusto è che con la scusa della riservatezza, non si possano mettere al corrente i cremonesi di informazioni utili alla città. Aem è patrimonio dei cremonesi, non dimentichiamolo; sinceramente a noi cosa dovrebbe importare delle fortune finanziarie di A2A?”

L’operazione di ristrutturazione del debito Aem dovrebbe concludersi ai primi di giugno. Con essa dovrebbe arrivare anche il closing dell’operazione che consegnerà il 51% di Lgh alla società bresciano – milanese. “Dubito molto che l’asseverazione del debito arriverà in tempo per quella data”, afferma Marcello Ventura, consigliere di Fratelli d’Italia, convinto (presenterà un esposto in Prefettura) che  in quanto consiglieri tutti avessero il diritto di ricevere copia dei documenti, stante l’obbligo a non divulgarli, sulla base dell’art. 10 del testo unico enti locali.  “Non tutti gli istituti di credito con cui Aem ha contratto i debiti sono ugualmente celeri nel dare riscontri al professionista di Milano scelto da Aem per l’asseverazione, a quanto mi risulta incaricato da poco tempo. L’operazione Lgh A2A di fatto è ancora a rischio, così come ancora molto incerta è la remunerazione del 51% del capitale. L’altro giorno ho nuovamente insistito con il direttore generale Lgh Mazzini, che è anche consigliere di Aem, per capire come mai per un anno e mezzo la pesante situazione debitoria di Aem non sia stata affrontata dal management. Ancora una volta non ho ricevuto risposte riguardo a situazione che, con il passare di mesi, ha sicuramente svalutato il ‘peso’ di Aem in Lgh e di Lgh nella trattativa con A2A”.

“L’altra cosa paradossale dell’altro giorno, e che dimostra la non volontà dell’amministrazione Galimberti di farci capire esattamente cosa sta succedendo è stato che a una precisa richiesta di Maria Vittoria Ceraso di convocare una nuova seduta con presentazione di slides per condensare i contenuti dei documenti, ci sia stato risposto che sarebbe stato troppo complicato. Mi chiedo come avremmo potuto, noi consiglieri, comprendere i contenuti di quei documenti, tramite un accesso agli atti senza possibilità di averne copia per studiarla con i dovuti tempi”.

Di commissione surreale parla anche la stessa Ceraso, capogruppo di Obiettivo Cremona con Perri. “Mi pare evidente che ci sia una resistenza dell’amministrazione a condividere i contenuti di questo documento. Ho fatto presente che, se si fa una convocazione che nell’ordine del giorno parla di ‘esiti della trattativa Lgh-A2A’,  l’amministrazione presenti una relazione sui contenuti e non chieda a noi consiglieri di fare domande. E’ quello che è sempre accaduto, anche nella recente presentazione del Bilancio da parte dell’assessore Manzi, ma stavolta ci è stato risposto di no.  Questo atteggiamento lascia il dubbio, magari non veritiero, che vi siano elementi critici nella trattativa, che non devono essere disvelati. E la cosa grave è che siamo già a questo punto nonostante la partnership non sia ancora stata definita e Aem sia a tutti gli effetti ancora una società dei cittadini cremonesi.”

gbiagi

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