Acquedotti e fognature, al via la revisione del piano investimenti da 78 milioni
E’ già da rivedere il piano di investimenti nel settore idrico (tecnicamente Piano d’Ambito) da poco entrato in vigore ed affidato dall’Ato (l’Autorità Pubblica che regola il settore) al gestore unico Padania Acque. Una nuova norma impone la revisione del Piano entro il 30 aprile prossimo e quella che è in atto è una corsa contro il tempo per rivedere il piano di investimenti approvato nel 2014, che prevedeva oltre 85 milioni di euro da lì al 2017, tra impianti di depurazione, rifacimento fognature o collettamento ex novo, potabilizzatori. Il capoluogo, Cremona, ha impianti di buon livello, ma non così è per molti comuni minori della provincia, alle prese con tratti di fognature mancanti o obsoleti.
Venerdì scorso, in Fiera, l’assemblea dei sindaci dell’Ato si è riunita proprio per un primo aggiornamento sulle modifiche al Piano. Per ora solo una presentazione, ma non è escluso che alcuni Comuni facciano sentire la loro voce nel caso interventi programmati sul loro territorio vengano rimandati.
Il sindaco di Stagno Lombardo, Roberto Mariani ha presieduto l’assemblea dei sindaci, una sessantina sui 115 totali, che dopo la metà di maggio dovranno approvare la proposta nell’assemblea deliberativa.
All’incontro erano i presenti anche i vertici di Padania Acque, il presidente Claudio Bodini e l’amministratore delegato Alessandro Lanfranchi.
L’attuale previsione è di 78,7 milioni di investimenti così suddivisi nel quadriennio: 7,5 milioni per il 2016, 18,2 per il 2017, 20 nel 2018 e 33 nel 2019. Ora si apre la fase della presentazione delle osservazioni da parte dei primi cittadini della provincia.
Quanto all’aumento della tariffa (che contribuisce quasi in toto agli investimenti), fanno sapere dall’Ato, si tradurrà mediamente per ogni famiglia in 5 euro in più all’anno.
Simone Bacchetta – Giuliana Biagi