Isis, il pericolo vicino: presentazione libro in sala Mercanti
Si è svolto giovedì sera in Sala Mercanti la presentazione del libro “Isis Segreto” organizzato dal circolo cittadino di Fratelli d’Italia. Presenti gli autori del libro Matteo Carnieletto e Andrea Indini del Giornale, moderati dall’On Carlo Fidanza, membro dell’esecutivo nazionale di FdI. Dopo l’introduzione di Stefano Foggetti, coordinatore provinciale FdI, “proseguiamo il nostro percorso su sicurezza e immigrazione” e Marcello Ventura, consigliere comunale, “è un argomento particolarmente attuale per Cremona, visti i precedenti giudiziari di terrorismo islamico”, gli autori si sono addentrati in quello che è il mondo oscuro dei jihadisti siriani, svelando particolari inquietanti sulla facilità di reclutamento nell’Europa stessa.
Come è nato l’Isis? Quali sono le cause storiche e geopolitiche che hanno determinato l’ascesa dello Stato islamico? E ancora: quanto hanno influito le guerre occidentali nella destabilizzazione del Medio Oriente? L’Italia è davvero nel mirino del terrorismo islamico?
Sono queste le principali domande alle quali il libro cerca di rispondere, non accontentandosi mai di fornire al lettore schemi predefiniti, ma andando sempre al di là delle ideologie e delle risposte preconfezionate .
Comprendere il terrorismo islamico in generale e l’Isis in particolare significa provare a conoscere il nemico più pericoloso per l’Occidente. Sotto le tute nere e le divise militari dello Stato islamico si nasconde infatti una ideologia di morte che rischia, in questo periodo di crisi di valori, di affascinare i giovani per farli diventare dei soldati, dei foreign fighter.
Sono presenti anche interviste a Fausto Biloslavo, Farhad Bitani, Massimo Fini, Marcello Foa, Edward Luttwak, Gian Micalessin, Fabio Mini, Fiamma Nirenstein, Yahya Pallavicini.
Interessanti le parole di Carnieletto e Indini: “Con la semplice creazione di un profilo falso di Facebook in meno di 12 ore siamo riusciti ad avere contatti con combattenti del luogo e relative istruzioni su come entrare in Siria per raggiungere un campo di addestramento alla guerra”. Le domande dirette del pubblico presente hanno poi permesso di spaziare da ambiti di geopolitica (coinvolgimento degli Stati Uniti, Turchia e Arabia Saudita nella vicenda terroristica) a quale ruolo o non ruolo stia giocando l’Europa nel contrasto all’infiltrazione dei “foreign fighters” attraverso l’immigrazione clandestina. Carlo Fidanza ha ricordato come: “il motivo per cui han fatto più 3 mesi di intervento russo in Siria che due anni di coalizione americana è che Putin ha deciso di mettere ”gli scarponi sul terreno” per far sì che i bombardamenti risultassero davvero efficaci”.