Politica

'No' a via Fallaci: a Cremona anche le strade finiscono in bagarre politica

Non c’è pace per l’intitolazione delle nuove strade di Cremona diventate da tempo terreno di scontro politico e ideologico. A far discutere questa volta è la richiesta presentata da 130 cittadini guidati da Giuseppe Vigliotta, di dedicare una strada alla scrittrice Oriana Fallaci. La proposta è stata bocciata dalla nuova commissione toponomastica in quanto “la Fallaci è un personaggio che divide, un simbolo dello scontro di civiltà” ha detto il professor Franco Verdi, autorevole membro della commissione. Anche l’assessore Rosita Viola che ha presieduto la commissione la pensa esattamente come i commissari della toponomastica rimarcando il fatto che la Fallaci è una donna che ha fatto discutere.

Putroppo Cremona non è nuova a polemiche sulle intitolazioni delle strade o delle piazze. Pensiamo alla intitolazione della strada al baritono Aldo Protti, bocciata dalla Giunta Corada per i trascorsi nella Repubblica di Salò del cantante, poi approvata dalla amministrazione Perri e infine approdata anche nelle aule di tribunale. Oppure la mancata collocazione della statua di Rostropovich, grande violoncellista e cittadino onorario di Cremona,  nel cortile di palazzo comunale o davanti al teatro Ponchielli. O ancora il “no” alla intitolazione di una strada a Elia Santoro, giornalista e grande studioso della liuteria  perchè non erano passati 10 anni dalla sua morte o le polemiche sulla apposizione di una targa sulla casa di via Platina dove abitò il regista, poeta e scrittore Pierpaolo Pasolini. E ancora quelle sul giardino Giovanni Paolo II in piazza Roma o il mai effettuato cambio di nome di piazza Cadorna in porta Po e altro ancora.

Come mettere fine alle polemiche? Basterebbe che i membri della commissione toponomastica e i nostri amministratori seguissero le indicazioni del professor Gianfranco Taglietti, ricercatore e storico cremonese – a lui sì andrebbe dedicata una strada – che nel suo studio in due volumi sulle strade di Cremona invitava la commissione a un prudente conservatorismo evitando di dare nomi nuovi alle strade se non con personaggi cremonesi o che abbiano avuto profondi rapporti con Cremona. Così la città non ha né corso Leopardi né viale Cristoforo Colombo anche se qualche eccezione (via Dante, via Manzoni) non infrange la regola.

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