Cronaca

Via Giordano, assemblea scettica su riordino e torna il fantasma della strada sud

Assemblea di quartiere per presentare da parte del direttivo il progetto preliminare della giunta sul riordino viabilistico. Accoglienza tiepida e in molti chiedono ancora la strada sud.

foto Sessa

La strada sud è sempre lì, nei pensieri di tanti abitanti di via Giordano, e poco importa se l’amministrazione comunale ha detto a più riprese che non la realizzerà mai. Si è visto nell’assemblea del Quartiere Giordano, che giovedì ha riunito nella sala  dell’oratorio di San Pietro una sessantina di residenti e alcuni politici. La presidente del Comitato, tra gli ultimi nati in città, Maria Cristina Arata, ha illustrato il progetto preliminare approvato in Giunta, che come noto prevede un restringimento  di carreggiata a favore di due piste ciclabili, e poi una serie di accorgimenti per scoraggiare il traffico.  Una proposta che non ha raccolto grandi entusiasmi tra i presenti, che hanno lamentato di non essere stati coinvolti prima della formulazione di questa proposta.

Il progetto tuttavia è preliminare e suscettibile di miglioramenti, ha spiegato Arata, aggiungendo però che le proposte alternative presentate dal direttivo all’assessore Alessia Manfredini, non hanno ancora ricevuto una risposta.  Drastico l’intervento di Giovanni Fasani, noto medico, che da anni sostiene la necessità di una strada alternativa: “Inutile pensare di migliorare le cose se non si tolgono da questa strada qualcosa come 30mila veicoli al giorno”. “Rivolgiamoci direttamente al sindaco, se non vuole venire, andiamo noi là”, ha detto un residente.

Qualche difesa delle piste ciclabili c’è stata, ad esempio da parte di Roberto Bertoglio, già consigliere comunale: una strada a sud sarebbe stata sicuramente opportuna, se realizzata a suo tempo, adesso invece si potrebbe convogliare buona parte di traffico lungo la tangenziale passando quindi a nord della città. “Forse quest’assemblea doveva essere convocata prima che il Comune proponesse il proprio progetto; comunque i sensi unici non possono funzionare; piuttosto si faccia una sola pista ciclabile anzichè due, una lungo via Giordano, una in via Cadore.

In generale però l’assemblea è stata critica circa la realizzazione di percorsi ciclabili potenziati in un’arteria satura di smog, tanto più se con semafori che rallentano il deflusso. “Il Comune non butti via i soldi per fare una cosa del genere”, ha detto una signora.

Paolo Marcenaro, presidente del comitato di quartiere Centro, ha lamentato la ‘chiusura’ delle zone centrali, dicendo che manca una visione d’insieme sulla città: “Temo molto questi provvedimenti a macchia, lo si è visto anche in viale Trento e Trieste e via Dante: si inizia un progetto potenzialmente bellissimo e poi lo si lascia a metà”.

Intervenuto anche il consigliere comunale Federico Fasani (insieme a lui anche i colleghi di minoranza Maria Vittoria Ceraso, Giorgio Everet, Alessandro Fanti)  che ha attaccato la scelta ‘ideologica’ dell’amministrazione comunale nel privilegiare a tutti i costi la mobilità ciclistica. “Sarebbe un errore grave togliere dalle previsioni del Pgt il tracciato della strada sud, perchè nel caso venissero reperite le risorse, si potrebbe subito partire con la progettazione esecutiva, visto che la definitiva c’è già. In caso contrario, bisognerebbe ripartire da zero”. Al contrario, Giancarlo Rotelli, già consigliere del Pd e residente in via Argine Panizza: “Diamo merito a questa Giunta di aver fatto qualcosa di nuovo rispetto al passato: togliere il tracciato dalle previsioni significa non illudere più la gente sul fatto che la strada possa essere realizzata”.

Significativo l’intervento dell’artigiano con negozio di ciclista di via Cadore: “Prima di fare altre piste ciclabili il Comune dovrebbe cambiare la mentalità dei cremonesi: in inverno le biciclette non le usa nessuno; in un giorno in via Cadore ne ho contate dieci. Semmai, di ciclabili se ne facciano una in via Cadore e una in via Giordano, due sulla stessa arteria sono troppe”.

Intanto, circola con insistenza l’ipotesi di un prossimo insediamento di un supermercato nell’area ex Snum: altro elemento di attrazione del traffico con cui il  Comune dovrà fare i conti.

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