Uccisioni al canile: Cheti Nin condannata in appello, ma pena ridotta
I giudici hanno confermato le accuse principali per la Nin e le due volontarie, riducendo però le condanne rispetto al primo grado. Per le parti civili, risarcimento di 10.000 euro solo alla Lega nazionale del Cane.
La vicenda delle uccisioni di animali al canile di Cremona è approdata in corte d’appello a Brescia. I giudici hanno confermato le accuse principali per le tre imputate, riducendo però le condanne rispetto al primo grado. Cheti Nin, la vice presidente della passata gestione dell’associazione Zoofili cremonesi, associazione che in base ad una convenzione con il Comune gestiva la struttura, è stata condannata ad un anno e tre mesi, pena sospesa, rispetto ai due anni e tre mesi inflitti dal tribunale di Cremona il 17 febbraio del 2015. Pena ridotta anche per le due volontarie Elena Caccialanza e Laura Gaiardi, condannate a nove mesi ciascuna, pena sospesa (la condanna di primo grado era stata di un anno e tre mesi). La Nin, difesa dall’avvocato Ennio Buffoli, è stata assolta dall’accusa di aver ucciso Matisse, un cucciolo di labrador preso al canile, e da quella di aver soppresso due pastori tedeschi di proprietà di due fratelli. Per il resto, le tre imputate sono comunque state giudicate colpevoli delle uccisioni di cani e di intere cucciolate messe in atto “con crudeltà e senza necessità attraverso i farmaci eutanasici Tanax e Pentothal Sodium” e di esercizio abusivo della professione veterinaria. Fatti avvenuti nella struttura comunale di via Casello dall’agosto del 2007. Per quanto riguarda le parti civili, è stato confermato solo il risarcimento di 10.000 alla Lega nazionale del Cane. Revocati gli altri risarcimenti ottenuti in primo grado dalle associazioni Enpa (Ente nazionale protezione animali), Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) e Anpana (Associazione nazionale protezione animali natura e ambiente). La difesa di Cheti Nin ha già fatto sapere che ricorrerà in Cassazione. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni.
Sara Pizzorni