Calcio, è l'ora delle difese: 'Conte e le scommesse? Due mondi estranei'
“Conte non c’entra nulla con le scommesse e noi l’abbiamo dimostrato”. Lo hanno detto i due legali dell’allenatore della Nazionale, gli avvocati Francesco Arata e Leonardo Cammarata al termine del loro intervento, durato circa due ore.
Parola alle difese, oggi, nell’ottava udienza preliminare del maxi processo sul calcio scommesse. Dopo le richieste del pm Roberto di Martino di rinvio a giudizio per 85 imputati e la richiesta di condannare sei dei sette processati con il rito abbreviato, tra cui l’allenatore della Nazionale Antonio Conte, oggi è toccato ai difensori degli abbreviati contestare le accuse.
“Conte non c’entra nulla con le scommesse e noi l’abbiamo dimostrato”. Lo hanno detto i due legali dell’allenatore della Nazionale, gli avvocati Francesco Arata e Leonardo Cammarata al termine del loro intervento, durato circa due ore. “Il nostro assistito è del tutto estraneo alla vicenda. Quello delle scommesse e quello di Antonio Conte sono due mondi completamente diversi, quindi va assolto”. E secondo la difesa lo dimostra il fatto che l’ex Siena Filippo Carobbio, il principale accusatore
del tecnico, è smentito dalla testimonianza del capo degli scommettitori zingari, il macedone Hristyian Ilievski, che pure
il sistema delle scommesse illecite lo conosceva a fondo. I due legali hanno anche fatto sapere che nei prossimi giorni depositeranno una dettagliata memoria difensiva. “Ci sarebbe piaciuto essere giudicati con il giudizio immediato, quindi con il contraddittorio”, ha spiegato l’avvocato Arata, “ma alla fine abbiamo scelto l’abbreviato esclusivamente per un problema di tempi”. I due legali hanno poi fatto un apprezzamento sull’organizzazione e sulla celerità del tribunale di Cremona. Per Conte, il pm Roberto di Martino ha chiesto la condanna a sei mesi e 8mila euro di multa.
“La posizione di Alessio si regge sul nulla”. Così ha dichiarato l’avvocato Francesco Aversano, legale di Angelo Alessio, il secondo di Conte quando era tecnico del Siena, imputato per frode sportiva in relazione all’incontro Albinoleffe-Siena del maggio del 2011. Per lui c’è una richiesta di condanna a quattro mesi e 4mila euro di multa. “Avevamo chiesto l’interrogatorio dopo la chiusura indagini”, ha spiegato il legale, ma a causa di un mancato avviso di interrogatorio il mio cliente non ha mai potuto farsi sentire. Per questa vicenda ha sofferto tantissimo, e finalmente oggi si è potuto parlare dell’inesistenza di ogni contestazione a suo carico”.
Sempre oggi, davanti al giudice Pierpaolo Beluzzi, hanno preso la parola anche i legali di Ermanno Pieroni, ex direttore sportivo dell’Ancona, l’unico degli imputati processati con l’abbreviato a dover rispondere di associazione per delinquere (per lui il pm ha chiesto un anno); di Giorgio Veltroni, ex presidente dell’Alessandria, per il quale c’è una richiesta di quattro mesi e 4mila euro di multa, di Roberto Previtali, all’epoca capitano dell’AlbinoLeffe, e di Guido Marilungo, attaccante dell’Atalanta, per ciascuno dei quali il pm ha chiesto 2 mesi, 20 giorni e 2mila euro di multa. Spazio anche al legale di Daniele Quadrini, ex difensore del Sassuolo, l’unico ad avere una richiesta di assoluzione.
Ora la parola passa ai legali di tutti gli altri imputati che non hanno chiesto il rito abbreviato o il patteggiamento. Sugli interventi è già stato stilato un calendario completo. Si inizia domani con le repliche dei legali, tra gli altri di Bellavista, Bertani, Bettarini e Camilli. Il clou la prossima settimana: lunedì toccherà ai difensori di Doni, Goretti e dei fratelli Cossato; martedì a quelli di Mauri, Mezzaroma, Milanetto, Paoloni e Pellissier; mercoledì a quelli di Sartor, Santoni e Rosati; giovedì a quelli di Signori, Stellini, Ventola, Zamperini e Terzi.
Le arringhe difensive termineranno il 21 aprile, mentre il 22 sarà la volta delle repliche. In quello stesso giorno verrà fissata la data delle sentenze.
Sara Pizzorni