Campeggio Po, ultimi mesi nel parco storico: via del Sale operativo da novembre
Si riunirà a fine mese l’assemblea dei soci della Cooperativa Campeggiatori Cremonesi per decidere ufficialmente se partecipare al bando del Comune, di prossima pubblicazione, per la gestione della nuova area in via del Sale, conclusa almeno nei punti essenziali. Intanto da novembre finirà un’epoca per Cremona, quella del campeggio in area golenale, ormai un po’ vecchiotto e pieno di problemi, ma forse anche per questo intriso di un fascino (e di un’ombra) di cui la nuova area è priva.
Il presidente Franco Camozzi vede di buon occhio la partecipazione al bando, anche se è un po’ preoccupato per i tempi ormai stretti: l’8 ottobre infatti scade la convenzione tra cooperativa e Comune per l’utilizzo dell’area occupata da trent’anni di fianco alle Colonie Padane, area destinata molto probabilmente a diventare un tutt’uno con il Parco (c’è solo una recinzione a dividerla). Il bando di prossima pubblicazione costituirà solo una prima fase, per sollecitare i soggetti interessati a farsi avanti. Il Comune intende chiedere al gestore un impegno anche finanziario per potenziare le strutture, oggi insufficienti per consentire un utilizzo a campeggio. Quindi i termini economici (canone d’affitto, tasse varie…) dell’accordo sono tutti da definire in base alle spese che il privato dovrà sostenere. “Credo che parteciperemo a questo primo bando, per ora esplorativo del Comune – spiega Camozzi – anche se l’ultima parola deve darla l’assemblea. L’area di via del Sale è disponibile, ma c’è ancora molto da fare. Il prefabbricato esistente è troppo piccolo per ospitare reception, bar e selfservice, ne occorrerà un altro. Necessario anche trovare degli accorgimenti per oscurare la visuale sull’area per garantire un minimo di privacy, essendo l’area a ridosso dell’argine maestro, molto frequentato. Non credo invece che sia un grosso problema la mancanza di ombra attorno alle piazzole: soprattutto i camperisti ricercano dove sia più comodo poter piazzare al meglio le parabole”.
“Non siamo più quelli di vent’anni fa – scherza Camozzi sull’invecchiamento della base sociale, che però non impedisce di guardare al futuro – e i giovani fanno fatica ad avvicinarsi proprio per la vetustà delle strutture. Quasi tutto quello che si vede nel campeggio è opera dei nostri volontari. Un po’ mi dispiace lasciare questa zona, anche perchè dall’ingresso si vede una magnifica vista del Torrazzo”. Una cartolina, in effetti, che la cooperativa cura nei minimi dettagli avendo cura di potare la siepe in modo tale che incornici il paesaggio di sfondo. Un peccato, chiuderlo per sempre, ma il destino sembra proprio essere quello.
gbiagi